Consulenti del lavoro: “La super agenzia ispettiva mangerà risorse”
Prevista dal Jobs Act il colosso accorperà risorse e uomini della Direzione Territoriale del Lavoro, Inail, Inps, Asl e Arpa. «I soldi per alimentarlo li andranno a prendere dalle sanzioni/ispezioni che verranno fatte alle aziende/lavoratori autonomi o si inventeranno altri balzelli che pagheranno i cittadini»
«Mentre venivamo distratti dalla farsa inscenata tra Governo e Sindacati in merito ai sedicenti diritti violati in materia di Art. 18, nessun mezzo di comunicazione ha posto nel dovuto risalto altre novità ben più strategiche come la nascita della Super agenzia spettiva»È incisivo e deciso il commento della presidente dell’Ordine Consulenti del Lavoro di Varese, Vera Stigliano (Foto), sulla costituzione del “super ente” previsto nel Jobs Act con l’obiettivo di aggregare le attività di vigilanza ed ispettive: «Sulla carta un colosso che accorpa risorse e uomini della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’Inail, dell’Inps, dell’Asl e dell’Arpa – precisa Vera Stigliano – e guarda caso Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza sono state lasciate fuori; una nuova realtà che inevitabilmente mangerà risorse economiche per formare tutti e settemila gli ispettori, per creare una sola ed unica banca dati unificata – come se le banche dati sino ad oggi non avessero funzionato e interagito tra loro senza complicazioni alcune -, per organizzare nuove sedi territoriali e quindi nuove poltrone dirigenziali della neocostituita agenzia, il tutto rigorosamente a costo zero».
«In merito all’accorpamento di tutti gli enti – spiega Ferdinando Butto, presidente dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro di Varese – sono anni che continuo a ripeterlo in ogni ambito: se bisogna “unire”, occorre che lo si faccia in maniera costruttiva e non speculativa e soprattutto che lo si faccia partendo da una banca dati unica che ha origine dai comuni, per tutte le persone fisiche, e dalle Camere di Commercio od ordini professionali per le aziende ed i professionisti. Inoltre, agli intermediari che lavorano tutti i giorni “gratuitamente” con questi enti occorre assegnare delle credenziali uniche, password, per tutti gli enti e non una per ognuno di questi…. ed occorre che tutti gli enti abbiano un solo modo di agire nel rispetto delle norme e non ad interpretazione. Senza trascurare la semplificazione, di cui si continua a parlare ma che alla fine diventa “complicazione”. Ne è un esempio ciò che noi Consulenti del Lavoro ci troviamo ad affrontare in pochissimi giorni e con grosse difficoltà per l’organizzazione del lavoro all’interno dei nostri studi: conguagli fiscali, modelli CU (altra novità che non semplifica ma complica), autoliquidazioni Inail, 730 precompilati (altra novità che non so a cosa servirà), oltre agli adempimenti giornalieri».
Questa operazione, secondo Vera Stigliano, non sarà compensara dalla spending review messa in atto dal Governo Renzi. «Siamo seri, niente è gratis , soprattutto la qualità – puntualizza la presidente dell’Ordine dei onsulenti del Lavoro di Varese,-. I soldi per alimentare questo colosso statale li andranno a prendere ancora una volta dalle sanzioni/ispezioni che verranno fatte alle aziende/lavoratori autonomi o si inventeranno altri balzelli che pagheranno i cittadini. Noi consulenti del lavoro temiamo che si realizzi il caos economico e gestionale, alle criticità della nuova gestione si aggiungeranno i noti e non risolti problemi degli Enti accorpati. Un vero bailamme».
Ed è Ferdinando Butto a rincarare la dose: «Si continua a parlare di spending review, ma il debito del Paese aumenta e non diminuisce. Io personalmente sono per la privatizzazione di molte strutture, attualmente pubbliche: funzionerebbero sicuramente meglio e con costi inferiori. Perché, senza generalizzare, oggi il costo delle amministrazioni pubbliche, lo spreco, la corruzione, la concussione, ci portano via moltissime risorse e su questo, ovviamente, nessuno interviene»
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