“Magari domani”: se il volontariato ti cambia la vita
Grazie ad un invito a cena, Cristiano è entrato in un mondo nuovo che lo ha profondamente conquistato. Si è messo a disposizione dell'associazione Magari Domani assumendo alcuni diversamente abili riuniti in cooperativa
Quando un invito a cena ti cambia la vita.
È quello che è successo a Cristiano, imprenditore che una sera, per caso, si è ritrovato nel mezzo di una cena dell’associazione “Magari Domani” di Gazzada. Un momento conviviale per stare insieme: « L’associazione è nata nel 2008 per dar modo agli ex studenti della cooperativa sociale “La Nostra Famiglia” di Castiglione di ritrovarsi – spiega Andrea, un tempo educatore della onlus e ora motore di Magari Domani – Finito il percorso formativo, una volta raggiunta la maggiore età, questi ragazzi iniziano nuove esperienze: c’è chi trova una nuova collocazione, chi non trova nulla perché i servizi scarseggiano o costano parecchi. Così, per non perdersi di vista e continuare a condividere un percorso, abbiamo creato l’ associazione a Gazzada che ha raccolto 56 adesioni. La cena mensile all’oratorio è il momento conviviale più partecipato».
Ed è stata in una di queste cene, ad alto tasso emotivo, che Cristiano ha conosciuto un modo diverso di mettersi a disposizione della comunità. Prima come cuoco e vivandiere, dalle 17 alle 3 di notte una volta al mese. Poi, un giorno, chiacchierando con Andrea ha proposto: « Ma perché non li facciamo lavorare?»
Un’idea buttata là, in modo quasi azzardato. Poi, piano piano, il tarlo di quell’offerta nella testa di Andrea ha macinato progetti e ipotesi fino alla soluzione: « Nel settembre 2014 è nata la cooperativa che affianca l’associazione. Un ente con cui abbiamo avviato una realtà lavorativa affiancata a una “SFA” (servizio formazione alle autonomie)”.
In uno dei capannoni di via Cremona a Gazzada Schianno, è nata una “succursale” della “Ciemme cablaggi” dove due giovani della cooperativa e tre del percorso SFA assemblano quadri elettrici: « Dal momento che abbiamo costituito la cooperativa nel settembre 2014 – ricorda Cristiano – è stata una continua scoperta. Tantissime persone si sono messe a disposizione per aiutarci ad aprire. Abbiamo trovato così tanto affetto e voglia di regalare il proprio tempo o la propria opera che non pensavo esistesse»
I ragazzi, tutti dai 19 ai 21 anni con un “extra quota” di 30, realizzano quadri elettrici che vengono commissionati da una ditta di Gela: « Quando ho spiegato a questo mio cliente siciliano il progetto – dice Cristiano – ho ricevuto una risposta entusiastica. Anche da parte loro c’è grande sostegno».
Tanto entusiasmo è poi ripagato da un lavoro di qualità superiore: « I ragazzi ci mettono una tale passione e precisione che il prodotto finito non ha mai un difetto» commenta orgoglioso Cristiano. L’ambiente e il contesto sono fondamentali per rendere possibili esperienze di questo tipo: « Lavorare con i disabili è molto complicato – spiega Andrea – ci sono soprattutto questioni caratteriali che rendono difficile il loro inserimento. È poi complicato seguire le indicazioni delle procedure produttive: in questo caso, la capacità dei miei ex colleghi formatori ha permesso di spacchettare il lavoro rendendolo semplice e immediato e tutti si sono impegnati senza difficoltà».
A rendere particolare questa piccola realtà cooperativa è anche il rapporto lavorativo che si è deciso di attuare: « Spesso il guadagno che si ottiene dall’opera di questi lavoratori diversamente abili, va a ripianare le spese della stessa cooperativa – spoega Cristiano – Nel nostro caso, anche grazie ai costi contenuti per via dei molti volontari che si prestano gratuitamente, vogliamo assumere i dipendenti e dar loro uno stipendio. Da settembre prossimo inizieremo con i due lavoratori della cooperativa mentre i tre della SFA lo diventeranno appena concluso il percorso formativo. Io voglio che questi giovani abbiano un futuro e raggiungano una certa autonomia»
Destinatari di questa opportunità sono giovani con disabilità cognitive medie e lievi: « Con le famiglie stiamo lavorando anche sul trasporto per rendere i giovani indipendenti – racconta Andrea – così prendono il treno per arrivare fino alla sede lavorativa. Poi, stiamo realizzando un appartamento dove potranno sperimentare una notte indipendente, abitando in questa casa insieme a dei giovani della comunità di Gazzada che hanno aderito al progetto. Stiamo incontrando veramente tanto calore e affetto da parte di tutti».
Imprenditore dal 1996, Cristiano ha trovato una nuova linfa energetica: « Ormai sono tutti miei dipendenti. Mi sento responsabile per ciascuna delle persone che lavorano nell’attività: sia la Ciemme o la Magari Domani. E vedo che c’è grande condivisione di obiettivi: spesso i miei dipendenti vengono nella sede della cooperativa a chiacchierare o trascorrere un po’ il tempo».
Magari domani…. tutti potranno scoprire la magia del mettersi a disposizione degli altri.
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