Arcisate Stabio, indaga anche l’Anticorruzione
Il nuovo appalto dovrebbe partire a breve e il via ai lavori è previsto per luglio, ma intanto l'autorità presieduta da Raffaele Cantone apre un'istruttoria
Costa troppo? Forse, ma ha avuto tanti problemi. Sia come sia, l’autorità nazionale anticorruzione ha aperto un’istruttoria sul nuovo appalto con cui Rfi sta cercando di riassegnare i lavori, al costo di 135 milioni di euro, di costruzione della ferrovia. Il cantiere è stato completato solo al 45%, ed Rfi ha “licenziato” la ditta costruttrice, la Ics di Claudio Salini, rescindendo il contratto. Ora si ricomincia, ma il nuovo appalto fa discutere.
L’Anac, presieduta da Raffaele Cantone, l’ha comunicato a Rfi il 27 aprile; vuole valutare le legittimità del bando, e la segnalazione è arrivata proprio dalla Ics, che in qualche modo ha deciso di non lasciar passare in cavalleria quanto accaduto. Certo, la Ics ora ce l’ha a morte con Rfi, ma questo non toglie che abbia qualcosa di serio da spiegare a Raffaele Cantone (ha annunciato che vuole portate Rfi in tribunale e ha allertato l’Anac). Vedremo se c’è della sostanza.
L’autorità indagherà in particolare su due punti: il primo riguarda la crescita dei costi, il secondo interessa la procedura del nuovo appalto che avrebbe elevato troppo alcuni parametri, escludendo così molte ditte. Il nuovo appalto dovrebbe partire a breve e il via ai lavori è previsto per luglio. Sugli scavi anche la procura di Varese ha aperto un fascicolo da tempo, ipotizzando reati ambientali.
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