Aumentano i reati ma non i magistrati, la Procura di Busto soffre
Il Csm ha congelato ogni decisione sulle nuove nomine dopo l'addio di tre magistrati mentre il Parlamento ha istituito l'arresto obbligatorio per documenti falsi creando il caos a Malpensa
Non arrivano buone notizie da Roma per la Procura di Busto Arsizio e per le forze di polizia impegnate all’aeroporto di Malpensa. Da una parte il Consiglio Superiore della Magistratura ha rinviato ogni decisione sull’assegnazione di un procuratore aggiunto agli uffici di Largo Giardino e ha congelato la decisione sull’adeguamento della pianta organica; dall’altra il Parlamento ha inasprito la legislazione relativa alla fabbricazione e al possesso di documenti falsi inserendo l’arresto obbligatorio.
All’aeroporto di Malpensa sono almeno una decina al giorno le persone pizzicate con documenti falsi con tutto l’aggravio di lavoro che comporta sia per gli agenti della Polaria che per i magistrati e non ci sono nemmeno le camere di sicurezza sufficientemente grandi per contenere questo gran numero di persone che vengono trattenute almeno 48 ore in attesa di una direttissima o di una convalida di arresto.
Per il sistema giudiziario bustocco si tratta di un doppio smacco: la procura rischia di perdere due posti da magistrato e il procuratore aggiunto mentre il carico di lavoro continua ad aumentare. Al momento, infatti, a fronte di tre magistrati che hanno appena lasciato Busto per altre sedi, non è nemmeno chiaro se a novembre arriveranno i due magistrati di prima nomina. A questi problemi si aggiunge
I dati parlano chiaro, i procedimenti nel 2015 sono aumentati del 57% rispetto allo stesso periodo del 2014 che già ha fatto registrare il record di 1641 denunce di reato. Infine la situazione è aggravata dalla fuga dei dipendenti amministrativi che – dopo l’accorpamento del tribunale di Legnano – hanno approfittato di tutte le possibilità di trasferimento assottigliandone il numero a disposizione dei sostituti procuratori. Succede, così, che alcuni di loro debbano lavorare per più uffici.
Il procuratore capo Gianluigi Fontana non ha mancato di far sentire la propria voce nelle sedi preposte contro la decisione pendente di diminuire la pianta organica della procura bustocca, sperando che la decisione di rinviare la decisione da parte del Csm sia proprio frutto di un ripensamento.
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