Franco Tosi, la Fim Cisl attacca “l’asse Salvini-Landini”
Secondo il sindacato dei metalmeccanici della Cisl l'asse tra il segretario della Lega Nord e quello della Fiom Cgil contro l'accordo proposto da Presezzi "rischia di mettere la parola fine" per la Tosi
Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, interviene sulla vicenda della bocciatura della proposta di accordo per il salvataggio della Franco Tosi, presentata dalla Presezzi e che dopo il no dei lavoratori ha annunciato il su dietrofront. L’accusa di aver fatto saltare l’accordo è rivolta “all’asse Salvini-Landini“ che avrebbe sotterrato forse l’ultima speranza di evitare il fallimento della storica azienda legnanese: «Rispettiamo il risultato della consultazione dei lavoratori della Franco Tosi, ma la maggioranza dei lavoratori non ha partecipato al voto. Certo, conta chi partecipa ma il prevalere per 25 voti dei no sui favorevoli (122 a 97) all’accordo ha consegnato al Commissario la decisione di avviare i licenziamenti di tutti i 346 lavoratori. Credo che questo spinga alla consapevolezza della necessità che tutti i lavoratori, a partire dalla maggioranza (130 lavoratori che non hanno votato) devono poter decidere del futuro del lavoro dello storico stabilimento di Legnano».
Bentivogli spera ci sia ancora uno spiraglio per riaprire la trattativa: «La Fim-Cisl non si rassegna. Va riaperta la discussione con i lavoratori e riconfermate le tutele previste dall’ipotesi di accordo con Presezzi.Il Commissario sospenda i licenziamenti, il Governo convochi le parti e si esprima chiaramente sull’accordo e sulle prospettive. L’asse Landini-Salvini ha sostenuto con forza la bocciatura dell’accordo. E’ evidente che tra il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie e le contese politiche con il Governo abbiano scelto le seconde. Quando ragioni di schieramento politico entrano nelle vertenze sindacali ne fanno le spese sempre i lavoratori. E’ sempre accaduto così, anche oggi alla Franco Tosi. La Fim Cisl farà di tutto per riaprire la partita, la fabbrica e le speranze dei lavoratori».
Ermanno Cova segretario provinciale della FIM Cisl, commenta l’esito del referendum dopo le assemblee di fabbrica svoltesi ieri a Legnano: «La verità – aggiunge Cova – e’ che noi abbiamo proposto dei fatti che sono lì da vedere, mentre altri solo delle opinioni di cui ora dovranno assumersi le responsabilità». A questo punto però la preoccupazione è rivolta alle prospettive future, piene d’incognite, rispetto alla tenuta occupazionale della Tosi: «Il Commissario straordinario alla luce della situazione venutasi a creare, infatti, ha già fatto sapere di aver attivato le procedure per la messa in mobilità di tutti i dipendenti nel caso in cui non si dovesse trovare un acquirente e pertanto si arrivasse al fallimento. Francamente, davvero non un gran risultato» conclude Cova.
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