Nasce la Carta di Milano: “Il cibo è un diritto umano”

Il documento potrà essere sottoscritto da tutti i visitatori di Expo e punta a ridurre lo spreco alimentare, avere cura e consapevolezza della natura, di ciò che si mangia e di consumare solo quanto gli è necessario. Sarà presentato ufficialmente domani

cibo

Sarà la grande eredità di Expo, un documento che -nelle intenzioni- dovrà sancire nel mondo dell’alimentazione un passaggio così radicale da essere paragonato a quello che è stato il Protocollo di Kyoto per l’ambiente. E’ la carta di Milano, il dossier che sarà presentato martedì 28 aprile a Milano, a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo. Un documento che impegnerà chi deciderà di sottoscriverlo a ridurre lo spreco alimentare, avere cura e consapevolezza della natura, di ciò che si mangia e di consumare solo quanto gli è necessario.

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La carta è ancora segretissima ma il suo incipit, rivelato da Il Sole 24 Ore, sarà questo

Noi donne e uomini, cittadini di questo pianeta… riteniamo che il diritto al cibo debba essere considerato un diritto umano fondamentale. Consideriamo infatti una violazione della dignità umana il mancato accesso a cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita ed energia.

La Carta punta a raccogliere milioni di sottoscrizioni dal momento che ogni singolo visitatore di Expo potrà firmarla e il dossier, alla fine dell’esposizione, sarà consegnato nelle mani del Segretario Generale dell’Onu. E’ già previsto per il 16 ottobre il momento in cui il documento sarà affidato ufficialmente alla comunità internazionale e nel frattempo l’intenzione è quella di impegnare anche aziende e governi a sottoscrivere il testo.

A differenza del protocollo di Kyoto, però, la carta di Milano è un documento che nasce dal basso. Al suo interno ci sono una serie di richieste rivolte ai governi (come ad esempio rendere effettivo il diritto al cibo) ma anche per la tutela delle risorse dell’ambiente, dello sviluppo di un sistema di commercio internazionale non discriminatorio e basato su regole condivise. Uno sforzo che punta ad eliminare le distorsioni che fanno coesistere malnutrizione e obesità, la fame cronica e lo spreco di un terzo del totale del cibo prodotto. Perché per “nutrire il pianeta” serve l’impegno di tutti.

 

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Aprile 2015
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