Autosilo cancellato, cosa resta del progetto originale?
Scoppia la polemica in consiglio comunale sulla decisione di non realizzare più il park sotterraneo in piazza Vittorio Emanuele. Porfidio: "Ora riportate il monumento ai caduti al suo posto"
Alla fine, a denti stretti, con un po’ di giri di parole e quasi mai nominarlo il consiglio comunale ha dovuto dare ragione ad Audio Porfidio (che ora chiede di rispostare il monumento, ndr) che nel 2008 chiese e ottenne un referendum consultivo per chiedere ai bustocchi se erano d’accordo con la decisione di realizzare un silos interrato in piazza Vittorio Emanuele con relativo spostamento del monumento ai caduti. Vinse il no ma votarono in pochi e il “consiglio” venuto fuori dal referendum non fu ascoltato. Il silos non si farà, come già abbondantemente preannunciato.
Martedì sera l’autosilo cancellato di piazza Vittorio Emanuele ha tenuto banco per oltre due ore con una discussione accesa tra l’opposizione che accusava la maggioranza di aver ceduto sulla scelta di non realizzare il parcheggio multipiano sotterraneo e la maggioranza che cercava di convicersi che – in fondo – i 2 milioni e più che l’impresa costruttrice verserà nelle casse del Comune saranno utili a realizzare un’altra opera.
Quale opera? E’ presto per dirlo ma nei giorni scorsi si è già parlato di recupero del conventino di corso Matteotti oppure di allargare la pedonalizzazione in via Montebello. Certo è che, al di là delle tante parole spese dai consiglieri in aula, c’è ancora una convenzione che attualmente prevede il parcheggio sotterraneo, da modificare e riportare in consiglio comunale.
Cosa resterà del grande progetto del centro pedonale e commerciale a cielo aperto di cui si parlò in pompa magna nell’aprile del 2011? Se non si realizzerà l’autosilo la piazza resterà pedonale? E se non ci saranno parcheggi di prossimità le attività commerciali che dovrebbero sorgere saranno comunque così attrattive? Basterà il parcheggio Landriani, attualmente sottoutilizzato e a circa 100 metri da piazza Vittorio Emanuele, a sopperire a questo cambio di progetto? Domande alle quali sarà necessario dare una risposta per non perdere un’altra opportunità urbanistica in una città già piena di lacerazioni del tessuto urbano ancora da suturare.
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