Cesare Cremonini: “Un nuovo disco sotto al cuscino e l’attesa del tour”
Il cantautore bolognese presenta il nuovo album "Più che Logico Live" con quattro inediti. A ottobre prende il via il tour
«Vivo questo momento con un grande entusiasmo». Per Cesare Cremonini l’avventura di “Logico” non è finita. A un anno di distanza da un album e un tour di successo, il cantautore bolognese presenta un nuovo progetto che sembra essere l’evoluzione naturale del percorso che l’ha portato ad essere quello che è oggi. «Come mi sento? Sono esattamente dove voglio essere, ed è una grande fortuna» racconta Cremonini durante la presentazione ai giornalisti del “Più che Logico Live e Tour“. «Sono felice di presentare questo progetto che ha qualcosa di “più”, il titolo non è casuale. Ci ho messo un pezzo di me, della mia storia e spero che questo arrivi».
“PIU’ CHE LOGICO LIVE”
Da oggi infatti, è possibile trovare negli store il “Più che Logico Live”, un doppio album live e 4 nuovi inediti che non hanno nulla a che vedere con un’operazione nostalgica. Al contrario. Cesare Cremonini presenta un altro tassello della sua carriera artistica, anticipando quello che sarà nelle canzoni di domani ma “abbracciando” i brani di quell’album, “Logico”, che hanno consolidato anni di fatica e di lavoro. «Mentre scrivevo questi brani mi sono reso conto che stavo dando qualcosa di nuovo. Sono canzoni che hanno l’idea di aprire una finestra su quello che vorrei per il futuro. Se con “Buon Viaggio” ho aperto la strada, credo che “Lost in the weekend” sia la colonna sonora di questo tour. Un tour che chiuderà un capitolo, quello iniziato con “La Teoria dei Colori”, se non da “Mondo” (feat Jovanotti). Poi ci sarà un arrivederci, ci vorrà un po’ perché torni con qualcosa di nuovo, per rimettersi in “maggese”».
GLI INEDITI
Cesare Cremonini racconta di questi brani inediti, nati dopo mesi di inteso lavoro: «Ho lavorato a questi brani con un senso di responsabilità gigantesca». Spiega infatti: «Buon Viaggio voleva essere semplice all’ascolto ma ci ho perso moltissimo tempo. Ha un sound molto delicato, fatto di campioni che si intrecciano, parecchio raffinata da un punto di vista produttivo. Quasi Quasi voleva rimanere cantautorale ma anche moderna. È una canzone d’amore in cui si parla di vivere un momento che sia davvero “a due”. Lost in the Weekend invece è un ritratto metropolitano. Racconta una visione multiculturale e caotica. 46 è dedicata a Valentino. C’è dentro tutto il fascino che provo verso il mondo delle due ruote e chi le cavalca. Penso che i motociclisti siano le vere rockstar: vivono al limite, l’atmosfera che si respira è quella dei festival. È un ambiente che mi piace, mi attrae, ha sollecitato la mia fantasia».
Quattro brani nuovi che vedono la collaborazione di Davide Petrella, cantautore del gruppo napoletano Le Strisce: «Ho trovato in lui un ottimo partner di dialogo nelle canzoni. È come se mi facesse da specchio. Queste canzoni, come alcune di Logico, sono nate da questa collaborazione, una collaborazione tra due professionisti della canzone, due persone che amano scrivere e che uniscono le forze. E questo mi piace».
IL BOOKLET
L’album è accompagnato da un booklet dove Cesare racconta le emozioni prima di salire sul palcoscenico: «L’idea è venuta al mio produttore. Ho capito che un concerto non è solo due ore di incontro col pubblico, ma una cosa che per me comincia molto prima e finisce molto dopo. È così per me e per le persone che vengono a vedermi. Mentre io mi sveglio, immagino che nello stesso momento ci siano dei ragazzi che si svegliano col batticuore come me, perché aspettano quel concerto da tempo esattamente come me. La discografia e il live si sono intrecciate fino ad essere quasi una sola cosa oggi. Questo booklet è un pezzo di passione in più, quello che non stava dentro la pelle».
IL PIU’ CHE LOGICO TOUR
Intanto si sente già la sottile tensione e l’energia per le nuove date live (dal 23 ottobre). «Sarà il secondo tempo del tour precedente ma con la sensazione di non aver ancora vinto la partita. Ci ho messo dentro tanto di me in questo nuovo tour e il titolo è corretto: sarà qualcosa di “più”. Ho ancora più voglia di salire sul palco rispetto all’ultima volta».
E per il futuro? «Fra quattro anni saranno ventanni che faccio questo lavoro. Fra dieci anni mi piacerebbe poterlo fare con tanti centri della mia vita insieme: avere altre cose importanti oltre alla musica, ecco. In questo momento sono ancora in una fase post-adolescenziale in cui tengo il disco sotto al cuscino e me lo guardo appena sveglio. Magari dovrei superare questa fase prima di sposarmi, insomma. Comunque di sicuro starò sempre a Bologna. Lì posso avere un punto di vista un po’ distaccato, come se fossi su un terrazzo da cui guardare tutto, mode comprese. È come se a Bologna potessi scegliere se far parte di determinate mode oppure no. In altre città non è così».
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