Il centrodestra riparte da tre firme per “Liberi per Gallarate”
Forza Italia, Udc e Fratelli d'Italia sottoscrivono un manifesto comune, anche in vista del 2016. "Una base inclusiva e non esclusiva"
Un manifesto a tre per iniziare a porre le basi del centrodestra, in vista del 2016. È l’accordo “Liberi per Gallarate”, sottoscritto da Forza Italia, Udc e Fratelli d’Italia, «una base inclusiva e non esclusiva». Quindi: se gli altri partiti indugiano, a un anno di distanza dalle elezioni i tre firmatari hanno invece le idee chiare su quali siano le basi da cui partire.
Moreno Carù, segretario di Forza Italia, dice che l’accordo è il «suggello sul lavoro delle ultime settimane, anzi di mesi». Si parte dall’affinità nazionale ma la si declina a livello locale: «Alcuni valori possono apparire scontati per l’appartenenza al PPE (anche se Fratelli d’Italia ha espresso più di un dubbio sul PPE, ndr) ma non è scontato poterli declinare nello scenario gallaratese».
Il messaggio comunque è chiaro: ci si muove insieme, senza indugi tattici. «È un messaggio di credibilità: non siamo vicini alle elezioni, ma neppure così lontani». A un anno dalle elezioni, Liberi per Gallarate «non è una coalizione e non è un programma elettorale, è una piattaforma di ideali importante in cui tutti insieme abbiamo ritenuto fondamentale convergere». Non solo un accordo, ma anche un nome e un simbolo riconoscibile.
«Non vogliamo stipulare patti oggi, il presupposto è la condivisione di Ideali» aggiunge Sara De Micco, per l’Udc, che dice che è proprio sulle idee per governare Gallarate che si apre la discussione sulle scelte di qui a un anno. «Il nostroelettorato – aggiunge Tiziano Fracchia, rappresentante di Fratelli d’Italia – chiede una coalizione, la città vuole cambiare: la gestione Guenzaniè stata fallimentare, hanno fatto quattro anni a dormire Noi vogliamo governare, non il potere: Gallarate non può più sopportare giunta inerme interessata solo al potere».
Sul piano delle idee, di certo emerge la scelta di idee forti del campo del centrodestra e della destra. «I valori di centrodestra esistono ancora, distinti da quelli della sinistra» continua Carù. «Ad esempio sulla differenza tra la concezione della famiglia naturale e altre: anche a Gallarate la sinistra non lo concepisce molto». Il riferimento è alla proposta di riconoscimento delle unioni civili, avanzata da un consigliere indipendente del centrosinistra (Aldo Lamberti, già Pd) e su cui la maggioranza si è spaccata. Eppure Tiziano Fracchia la cita come uno dei provvedimenti che hanno caratterizzato la giunta Guenzani, insieme alla «uscita sulla moschea» (il riferimento è alla scelta di due aree destinate a luoghi di culto dentro al Pgt, previsione che era aperta formalmente a tutte le confessioni religiose: provvedimento “stoppato” dalla nuova Legge Regionale sui luoghi di culto). E anche sul lavoro di riordino dei conti di Comune e Amsc portato avanti in 4 anni (con fermezza “montiana” che secondo molti ha frenato altri progetti), Carù esprime dubbi molto netti: «Checchè ne dica Lovazzano che i conti sono in ordine, dubito troveremo una situazione florida, di florido ci sono solo le tasse».
Resta la curiosità di capire come si rapporterà la quasi-coalizione di Liberi per Gallarate con il resto del centrodestra, con la Lega Nord e con la componente di Luca Daniel Ferrazzi. «Loro hanno ritenuto in questa fase di attendere, noi non ritenevamo più di dover attendere, noi ci muoviamo indipendentemente e nel rispetto dell’autonomia delle altre forze del centrodestra», continua Moreno Carù di Forza Italia. «Con la Lega c’è un rapporto di dialogo, sicuramente embrionale ma non nascondiamo che si sta lavorando perché coalizione centrodestra non escluda la Lega». In ogni caso, non ci si nasconde che l0 scenario (nel centrodestra, ma non solo) è mutevole e che il passaggio minimo da attendere sono le elezioni 2015, banco di prova un po’ per tutti.
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