Il villaggio dei randagi, l’alternativa alla triste vita dei canili
Appuntamento mercoledì presso la Sala della Proloco di Azzate, si terrà il primo di una serie nei Comuni della Provincia e non solo, in cui sarà possibile conoscere il progetto a favore dei cani randagi

Superare il concetto di canile come luogo di segregazione, isolamento, sofferenza e morte è possibile: esiste già da anni un’alternativa: Villaggi dei randagi senza più box, economici, ecosostenibili, luoghi di passaggio e rieducazione dei cani verso una felice adozione. La Regione Lombardia sta accogliendo felicemente il progetto che presto diverrà realtà nella nostra Provincia.
Paola Macchi, portavoce regionale del MoVimento 5 stelle: «Il progetto proposto dall’Associazione Bios è stato accolto dal nostro gruppo di lavoro in Regione con molto entusiasmo, tant’è che lo abbiamo inserito nel Progetto di legge regionale sul randagismo, del M5S, che stiamo per depositare. Abbiamo proposto che ci fosse una menzione di questo nuovo concetto di Villaggio dei randagi anche nel piano triennale degli interventi in materia di randagismo e la proposta è stata accolta e approvata in commissione. Immagino questi villaggi come luoghi verdi e sereni, dove le famiglie possano portare i bambini per insegnare loro il rispetto e l’amore verso gli animali, senza gabbie e musetti tristi che ti guardano da dietro le sbarre. L’attività delle volontarie che stanno portando avanti questo progetto con perseveranza , entusiasmo e immenso amore per gli animali, è davvero encomiabile. La mia speranza è che questo tipo di struttura possa in tempi brevi sostituire completamente i canili attuali, grazie ragazze».
L’incontro, patrocinato dal Comune di Azzate, è organizzato da Gruppo Bios sezione di Varese, che da anni promuove il progetto sull’esempio del villaggio dei randagi presente da circa 20 anni sul territorio di Catanzaro. Il progetto, che a breve diverrà realtà anche sul territorio varesino, coinvolgerà anche Ciac – Centro Istruzione Amici del Cane – scuola di formazione professionale cinofila riconosciuta UISP e centro di educazione e rieducazione di Sabrina Brusa istruttrice cinofila che da anni esercita anche presso i canili del territorio: «Frequento canili e rifugi da 20 anni e, in qualità di professionista ho studiato e continuo a studiare il malessere e le problematiche psico-fisiche legate alle lungodegenze in box.
Ho sostenuto e sostengo a gran voce questo progetto che rispetta i cani ospiti dal punto di vista etologico, comportamentale e motivazionale .”
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