La contrada del Corvo vuole fare il bis
Per un anno hanno tenuto il crocione nella loro chiesa e adesso vorrebbero vincere il secondo palio consecutivo. Un'impresa riuscita a pochi
La Contrada Sant’Erasmo è situata nell’area sud-est della città. Il corvo, simbolo della contrada, ha origine da una leggenda legata all’antico convento di Santa Caterina. Si narra che da questo monastero iniziò a scomparire del cibo, e quindi il padre superiore decise di istituire un servizio di guardia che controllasse la dispensa. Il mattino seguente i frati videro entrare dalla finestra un corvo dal piumaggio così nero e lucido tale da apparire azzurrognolo.
L’animale, ad un certo punto, rubò del pane e del formaggio dalla dispensa, e scappò fuori dalla finestra. I frati seguirono il corvo e videro l’animale volare verso un gruppo di tre anziani che erano raggruppati intorno ad una tovaglia bianca. A questo punto l’animale scese dai tre e diede loro il cibo. Per ringraziare Dio del miracolo, i tre frati decisero di costruire un ospizio. Tale edificio di ricovero fu poi dedicato a Sant’Erasmo, dato che vicino al luogo dove gli anziani consumarono il pasto era presente una piccola cappella dedicata al Santo. Per tale motivo l’azzurro dello stemma della contrada simboleggia il cielo la carità mentre il bianco l’amore e la saggezza.
Nella sua storia come contrada vanta ben 13 vittorie, l’ultima nel recente 2014. Motto: “In pugnam e colle per corvum amor et fulgor” (amore e fulgore in battaglia sul colle grazie al corvo)
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