Lago Maggiore, 50 sindaci chiedono di alzare il livello

Il grido di allarme arriva da tutti i 50 soci del Parco del Ticino: sindaci, rappresentanti delle province di Varese e Pavia e Città Metropolitana di Milano chiedono con forza che il livello del Lago Maggiore torni a salire, raggiungendo la quota di 1,50 metri sullo zero idrometrico. Un allarme che deriva dal fatto che in questo periodo dell’anno la situazione degli afflussi al Lago è molto simile a quella del 2003 e del 2006, anni caratterizzati da una forte siccità che ha causato gravissimi danni sia all’ambiente, all’agricoltura ed al paesaggio.

Proprio per correre ai ripari il Parco chiede di tornare immediatamente al livello sperimentale che in un altro anno di siccità, il 2012, ha permesso di evitare il riproporsi di una difficile situazione. I soci  hanno dunque approvato un ordine del giorno con il quale chiedono formalmente a tutte le autorità competenti che il livello di riferimento sia alzato di mezzo metro per avere una scorta d’acqua sufficiente. Un bagaglio che quest’anno è ancora più fondamentale che in passato dal momento che tutta l’acqua che circonda (e garantisce i condizionatori) di Expo è proprio quella del Lago Maggiore.

«Questa decisione –commenta il vicepresidente del Parco del Ticino con delega alle Acque, Luigi Duse– è un segnale forte. La preoccupazione per quanto sta succedendo è sempre più alta. La risposta corale dei sindaci di tutta l’asta del Ticino deve essere ascoltata» e infatti già nelle prossime ore il documento sarà inviato a Ministero dell’Ambiente, Consorzio del Ticino, Regioni Lombardia e Piemonte e a tutte le autorità di bacino coinvolte.

Una vicenda che sarà approfondita in un convegno il prossimo 19 maggio e che muove i suoi primi passi lo scorso anno, quando il Ministero dell’Ambiente ha deciso di interrompere la sospensione della sperimentazione, imponendo l’abbassamento del livello del Lago. Da quel momento è iniziata una battaglia legale che riguarda una montagna d’acqua: 100 miliardi di litri.