L’ascesa di Salvini raccontata da due giornalisti varesini
Il libro di Alessandro Madron e Alessandro Franzi
Si chiama “Matteo salvini #ilmilitante”, ed è un ebook scritto a quattro mani da Alessandro Madron, giornalista de Il Fatto Quotidiano e Alessandro Franzi, cronista dell’Ansa. Due giornalisti di Varese, che da anni seguono la politica, nazionale e locale, e che ben conoscono la Lega e Salvini. In questo libro hanno cercato di raccontare l’ascesa del leader del carroccio, da semplice militate a futuro candidato alla presidenza del consiglio.
Per farsi un’idea
Leghista, giovane e senza alcuna esperienza di governo, ma cresciuto alla scuola di Umberto Bossi, Matteo Salvini ha in testa un grande progetto politico: ricostruire il centrodestra del dopo Berlusconi a immagine della sua nuova Lega rinata dalle ceneri come l’araba fenice. Non più partito del Nord, ma forza nazional-popolare di un’Italia unita dalle incertezze per il futuro, come in Francia il Front National dell’alleata Marine Le Pen. Contro l’UE, contro l’euro, contro l’immigrazione incontrollata, contro l’eccesso di tasse. Abile comunicatore, le parole d’ordine radicali di Salvini suscitano paura non solo negli avversari, che lo accusano di razzismo e populismo, ma anche i potenziali alleati diffidano di una proposta che ammicca agli ambienti della destra estrema. Eppure i sondaggi di popolarità lo hanno finora premiato. Salvini, che in gioventù è stato il comunista della Lega, nella fiducia degli italiani è solo secondo a Matteo Renzi. Che vorrebbe sfidare, se non deciderà di candidarsi a sindaco della sua Milano.
Raccontare come e quando Salvini è diventato Salvini – l’eterno oppositore che ha scoperto la vocazione da leader con la passione per il Milan e la Russia di Putin – è l’obiettivo di questo saggio. Oltre a un’intervista con Salvini, sono state raccolte testimonianze dirette di politici come Gabriele Albertini, Mario Borghezio e Roberto Formigoni; di conduttori come Corrado Formigli e Claudio Sabelli Fioretti; di intellettuali come Marco Belpoliti, Pietrangelo Buttafuoco, Giulietto Chiesa e Giovanna Cosenza.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città








Contro tutto ma incapaci poi di proporre soluzioni razionali e concrete.
Sbraita come un corvo perché il popolino becero è da sempre affascinato da questi saltimbanchi. Le persone serie, oneste e competenti in Italia non sono ben volute.
Meglio il voto di pancia, scandito dai soliti slogan e condito con qualunquismo razzista e provinciale. Contro l’Europa tranne il giorno in cui lo stipendio di eurodeputato viene accreditato. Contro l’Europa per non ammettere che il problema siamo sempre e solo noi.