
Sindacato: “Quello che ha fatto Whirlpool è grave”
Durissima la reazione di Fim, Fiom e Uilm dopo l'annuncio di altri 480 licenziamenti da parte della multinazionale

Per il sindacato dei metalmeccanici l’ultimo incontro al Mise (Ministero dello Sviluppo economico) per la vertenza Whirlpool è stata una doccia fredda. L’annuncio della multinazionale americana di voler licenziare altri 480 lavoratori, perlopiù impiegati, oltre ai 1.350 già annunciati negli scorsi mesi, azzera in un solo colpo tutti gli incontri precedenti e i buoni propositi delle parti.

L’azienda non ha alcuna soluzione per lo stabilimento di Carinaro e rincara i tagli al personale, che arrivano così al 30% del totale dei dipendenti che attualmente sono 6.740. Inoltre, dopo la chiusura degli stabilimenti di Caserta, None (Torino) e Albacina si prospetta anche quella di una sede tra Milano e Varese. «Un livello di esuberi così alto è pazzesco. Quello che ha fatto Whirlpool è grave e irresponsabile – commenta a caldo Mario Ballante, segretario provinciale della Fim Cisl -. Hanno fatto i piani nelle quattro mura dell’azienda, senza tener conto che ora le aziende sono due».
Dopo questa svolta inaspettata, i sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm si sono sentiti «presi in giro» e dunque l’estate in arrivo, se non intervengono modifiche al piano industriale, si preannuncia caldissima, come hanno già fatto sapere Maurizio Landini, segretario della Fiom Cgil, e Marco Bentivogli, segretario della Fim-Cisl, che ha bollato come «irresponsabile» il comportamento della dirigenza di Whirlpool.
«Qui è calato il sipario – continua Ballante – perché un cambio così repentino nasconde una volontà e una logica tutte americane, ma questi non si rendono conto che ora sono isolati sia socialmente che politicamente». Isolamento sottolineato dal commento durissimo del ministro Federica Guidi che ha definito «inqualificabile» il piano di Whirlpool a cui si aggiunge quello del ministro Giuliano Poletti che ha invitato in modo perentorio la multinazionale a ripresentare il piano industriale.
A questo punto, secondo il coordinatore nazionale della Uilm Gianluca Ficco, sarà determinante l‘appoggio del Governo.
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L’opinione pubblica CONTESTA in totum la decisione della multinazionale ,omettendo di considerare le VERE cause che hanno portato,portano e porteranno le imprese ed investitori a prendere determinate decisioni.
In un modo globalizzato le aziende cercano sicurezza,serenità e carico fiscale equo.
Il paese non è capace,ad oggi, di fornire tutto questo!
La colpa non è di WHIRLPOOL o di X o Y…che licenzia o de-localizza…
La colpa è di uno stato corrotto ed incapace di donare ciò che il “sapere imprenditoriale” cerca!
#zonafranca #thinktankzonafranca #massimorovera #lavoltabuona