
“Il Varese seguì il protocollo per tutelarsi”
Il segretario generale D'Aniello interviene sul "caso Catania". L'accordo con Federbet prevede alcune procedure di sicurezza che in quel caso la nostra società ha attivato prima della gara"

Lo scossone arrivato stamattina – martedì 23 – da Catania (che avrebbe pagato per vincere alcune partite e arrivare alla salvezza) ha avuto ovviamente ripercussioni anche a Varese. Il match di Masnago tra biancorossi ed etnei, terminato 0-3, è tra quelli sotto osservazione della magistratura ordinaria che sta indagando sulla vicenda, mentre il terzino del Varese Riccardo Fiamozzi risulta tra gli indagati.

Di ciò si è parlato anche nella sede biancorossa, a margine della presentazione del nuovo allenatore Ernestino Ramella e del suo staff. L’intervento da registrare è quello del segretario generale Giuseppe D’Aniello, “costretto” a parlare con il flusso di notizie ancora in corso: “Stiamo cercando di capire in questi minuti cosa esattamente sta accadendo a Catania. Nel frattempo però posso sottolineare quello che accadde in occasione della nostra partita con i siciliani. L’accordo stipulato dal Varese con Federbet, organismo che si occupa di monitorare le situazioni anomale legate al calcioscommesse, prevede che i dirigenti vengano informati a getto continuo sulle giocate. In quell’occasione Federbet ci avvisò di un flusso anomalo di scommesse due giorni prima della gara e così attivammo le procedure previste dal protocollo”.
Il Varese quindi presentò una autodenuncia alla vigilia del match: “Questo non significa che abbiamo denunciato i nostri tesserati, ma che appunto abbiamo applicato le regole previste dalle procedure di Federbet. Organizzammo un incontro con i calciatori nel quale sono stati invitati a tenere comportamenti idonei. Poi, prima e dopo la gara, gli emissari di Federbet hanno interrogato una serie di tesserati tra cui il team manager Papini, il capitano Zecchin e il sottoscritto come dirigente” ha proseguito D’Aniello. Altri ancora sono stati seguiti nelle settimane successive.
“Il Varese – ha concluso il direttore generale – ha scelto questa strada perché in passato è stato danneggiato dal caso Pesoli-Siena e quindi ha messo in atto tutte le tutele del caso: lo scopo dell’accordo con FederBet è proprio questo. Inoltre ai nostri tesserati è sempre messo a disposizione un legale se ne hanno bisogno. Se qualcuno ha agito personalmente, noi non ne siamo responsabili”.
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