Per uscire dalla crisi servono nuove competenze
Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, e Andrea Pontremoli, amministratore delegato della Dallara spa, sono intervenuti all'assemblea degli industriali di Varese
La domanda quando hai di fronte duemila imprenditori in un periodo come questo non può che essere che una: come si esce dalla crisi? Marco Fortis, economista della Fondazione Edison, chiamato dall’Unione degli industriali della Provincia di Varese a moderare il dibattito con Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, e Andrea Pontremoli, amministratore delegato della Dallara spa, fa una premessa attingendo alla relazione di Giovanni Brugnoli, presidente uscente di Univa. In una fase come questa occorrono senz’altro uno scarto di orgoglio e fiducia, ma soprattuto un «sistema paese in grado di supportarti».
Squinzi, dopo l’elogio al sistema industriale italiano, in grado di competere nonostante tutto e tutti, punta dritto alla questione infrastrutture, ben sapendo che il gap italiano è piuttosto marcato rispetto al resto del continente. «Occorre far crescere la nostra dotazione infrastrutturale a livello di quella europea» dice il presidente di Confindustria. Secondo Squinzi, per vedere ripartire l’economia e rilanciare la domanda interna bisogna inoltre mantenere alta l’attenzione del governo sulle riforme.
«Per uscire da questa situazione – ha aggiunto Pontremoli – servono nuove competenze che non si trovano nella scuola che esprime invece un certo livello di archeologia industriale, con macchinari che risalgono agli anni Sessanta. Bisogna aprire le imprese ai ragazzi che studiano per fagli utilizzare le nuove apparecchiature e farli innamorare delle imprese».
Alla Dallara spa le nuove competenze se le costruiscono in azienda. «Abbiamo fatto corsi per formare tecnologi di processo e di prodotto sulla fibra di carbonio – ha spiegato Pontremoli -. Da questi corsi di specializzazione escono professionisti che lavorano su 4 elementi: cad 3d, programmazione macchina a controllo numerico, stampanti 3D, composti in fibra di carbonio utilizzati nei settori dell’aerospazio e dell’automobile».
Una piccola nota polemica è stata sollevata da Squinzi, rispetto alle dichiarazioni del segretario della Cgil sulle retribuzioni. «Sono rimasto stupito dalle parole della signora Camusso – ha detto il presidente di Confindustria – dopo la nostra assemblea: non ho detto, non ho scritto e non è la nostra volontà abbassare i salari. Il nostro obiettivo è aumentare i salari ed i salariati, non siamo revanscisti».
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