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Cannabis, presentata la legge per la legalizzazione
Presentato il disegno di legge sottoscritto da 218 parlamentari per la legalizzazione dell'uso della Cannabis. Ecco cosa prevede la legge
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Sono già 218 i parlamentari che hanno sottoscritto la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis presentata mercoledì 15 luglio a Roma. «La domanda non è più se legalizzare ma quando farlo» spiega il padre della proposta, Bendedetto della Vedova, perché «le politiche proibizionistiche hanno mostrato il loro totale fallimento». Da qui nasce quindi la legge che punta alla legalizzazione dell’uso della marijuana dal momento che «se l’Italia facesse prima degli altri avremmo da guadagnarne»
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CONSUMO E AUTOPRODUZIONE – La legge si declina in tre diversi punti. Il primo riguarda il possesso: per uso ricreativo si potranno tenere in tasca 5 grammi di marijuana con una scorta di 15 grammi a casa senza alcuna autorizzazione, né ad alcuna comunicazione a enti o autorità pubbliche. Chi vorrà potrà coltivarsi da solo la propria erba. Si potranno infatti coltivare piante di cannabis, fino a un massimo di 5 di sesso femminile, con il solo vincolo dell’invio di una comunicazione all’Ufficio dei Monopoli, ma non è necessaria alcuna autorizzazione. Si potranno anche aprire cannabis social club, realtà senza scopo di lucro di massimo 50 persone che potranno coltivare collettivamente le 5 piante di ciascuno.
LA VENDITA – Si potrà anche coltivare, trasformare e vendere la cannabis. Per farlo servirà il via libera dell’agenzia dei Monopoli e potranno accedere sia società che soggetti privati. Esclusi da questo iter sarà la coltivazione in forma personale e associata della cannabis, la coltivazione per la produzione di farmaci, nonché la coltivazione della canapa esclusivamente per la produzione di fibre o per altri usi industriali. La violazione delle norme del monopolio comporta, in ogni caso, l’applicazione delle norme di contrasto alla produzione e al traffico illecito di droga. I prodotti, poi, potranno essere venduti in negozi ad hoc, una specie di coffe shop.
L’USO TERAPEUTICO – Sono previste norme per semplificare la modalità di individuazione delle aree per la coltivazione in modo da soddisfare il fabbisogno nazionale. Sono inoltre semplificate le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci contenenti cannabis. L’obiettivo è quello di migliorare una situazione, come quella attuale, in cui il diritto a curarsi con i derivati della cannabis è formalmente previsto, ma sostanzialmente impedito.
I DIVIETI – Si stabilisce un principio generale di divieto di fumo di marijuana e hashish in luoghi pubblici, aperti al pubblico e negli ambienti di lavoro, pubblici e privati. Sarà possibile fumare solo in spazi privati, sia al chiuso, che all’aperto. La violazione di queste norme sarà punita in via amministrativa. In più come per l’alcol, la legalizzazione della cannabis non comporta l’attenuazione delle norme e delle sanzioni previste dal Codice della strada per la guida in stato di alterazione psico-fisica. Rimane comunque illecito e punibile il piccolo spaccio di cannabis, anche per quantità inferiori ai 5 grammi. È inoltre consentita la detenzione di cannabis per uso terapeutico entro i limiti contenuti nella prescrizione medica, anche al di sopra dei limiti previsti per l’uso ricreativo. Tutte le norme della legalizzazione fanno riferimento ai soli maggiorenni.
LA PREVENZIONE – I proventi derivanti per lo Stato dalla legalizzazione del mercato della cannabis sono destinati per il 5% del totale annuo al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga. Inoltre, i proventi delle sanzioni amministrative relative alla violazione dei limiti e delle modalità previste per la coltivazione/detenzione di cannabis, sono interamente destinati ad interventi informativi, educativi, preventivi, curativi e riabilitativi, realizzati dalle istituzioni scolastiche e sanitarie e rivolti a consumatori di droghe e tossicodipendenti.
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