“Ci tagliamo lo stipendio fino a fine anno, ma ora basta insulti e accuse”
La giunta Cassani, accusata di aver ripristinato le indennità piene, cambia strada in vista del bilancio 2015. Accuse all'ex maggioranza: "Bilanci drogati"

La giunta di Casorate Sempione guidata da Dimitri Cassani, accusata di aver ripristinato a giugno lo stipendio pieno con la prima delibera dell’amministrazione, rinuncerà alle indennità fino a fine anno 2015. «È un mese che siamo soggetti a continui attacchi e diffamazioni dalle minoranze: fino ad oggi le priorità erano altre perchè dovevamo fare il bilancio, ma ora rispondiamo» dice il sindaco Cassani.
Il neosindaco dice che il Comune scontava «la totale assenza della componente politica» e una situazione di «contrapposizione e malumori tra i dipendenti». Insieme all’assessore al bilancio Carlo Demolli, snocciola i numeri della cassa dell’ente (ne parliamo nell’articolo sulle multe degli autovelox in arrivo, qui). Parlano di «bilanci drogati» dal gettito da autovelox e annunciano la rinuncia a far cassa con il codice della strada.
«Il paese in questi anni è stato amministrato alla stregua del circolo della bocciofila» attacca Cassani, «con leggerezze e mancanze amministrative». «Non accetto il fatto che chi ha creato il danno, adesso lo metta in evidenza, chiedendo a noi di sistemarlo».
Ma la vicenda dell’aumento deliberato a inizio giugno? «Fin dai tempi dell’opposizione avevo detto che ero contrario a riduzione delle indennità, se poi i risultati non erano all’altezza». Dal punto di vista teorico, Cassani difende le indennità piene agli amministratori e chiede se sono stati «ben spesi» i 320mila euro incassati dalla precedente amministrazione nell’arco dei 5 anni. Quanto all’aumento deliberato a giugno, dice invece che è stato un errore dettato da inesperienza: una delibera interpretata come «atto dovuto», prendendo atto delle indicazioni del Decreto Del Rio. «Ora facciamo la nostra parte, tagliandoci lo stipendio fino a fine anno risparmiamo 40.330 euro che vanno nelle casse del Comune». Anche se di certo, ulteriori scontri con le opposizioni non mancheranno, sul bilancio 2015 e sull’interpretazione dei due mandati dell’amministrazione Quadrio.
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