Ici per le scuole religiose, la Regione: “Non è giusto. Interverremo”
LA Corte di Cassazione obbliga due istituti di Livorno a pagare gli arretrati dal 2004 al 2009. Insorgono la Cei e il Pirellone
 
																			
                        
						
						
						
						Una sentenza destinata a fare clamore. E così è stato. La Corte di Cassazione ha stabilito che due scuole cattoliche di Livorno dovranno pagare gli arretrati di Ici/Imu per gli anni dal 2004 al 2009. Una sentenza che, oggettivamente, può costituire un “precedente”. E oggi ci sono state le prime reazioni forti.
La Cei ha espresso preoccupazione; il segretario generale monsignor Nunzio Galantino interpellato dall’Adnkronos ha dichiarato: «Siamo davanti a una sentenza pericolosa. Chi prende decisioni, lo faccia con meno ideologia. Perché ho la netta sensazione che con questo modo di pensare, si aspetti l’applauso di qualche parte ideologizzata. Il fatto è che non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie”.
E oggi, sabato 25 luglio, anche la Regione Lombardia è intervenuta per esprimere preoccupazione. “La Giunta regionale della Lombardia – si legge in una nota -condivide le preoccupazioni espresse in queste ore dal mondo cattolico, in conseguenza delle nuove tasse che potrebbero gravare sul funzionamento degli istituti scolastici religiosi paritari“.
“In Regione Lombardia – dichiara l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea – le scuole paritarie rappresentano una percentuale importante del sistema scolastico lombardo dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori. La
Regione ha sempre sostenuto il sistema delle scuole paritarie attraverso il buono scuola e, nonostante ciò’, non sono pochi gli istituti che hanno chiuso l’attività a causa dell’aggravio di spese di funzionamento e di tasse“.
“Conoscendo e apprezzando il contributo che le scuole paritarie e in particolare quelle religiose hanno sempre dato alla qualità del sistema scolastico lombardo – aggiunge Aprea – non staremo fermi di fronte a queste nuove difficoltà”.
“Sta per iniziare – conclude l’assessore Aprea – la fase dell’assestamento di bilancio. Secondo quanto indicato dal presidente Roberto Maroni, valuteremo, nel corso dell’esame del provvedimento e anche nei mesi successivi, l’impatto di questa
sentenza per intervenire eventualmente con misure ad hoc per le scuole religiose paritarie del sistema lombardo e scongiurarne la chiusura“
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
- mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
- Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
- Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
- lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
- Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
- Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città

 
   
  






 
               
		        	 
               
		         
               
		         
               
		         
               
		         
               
		         
               
		         
               
		        
spiegatemi perchè una scuola paritaria “religiosa” non dovrebbe pagare l’ICI.
perchè secondo la regione non è giusto??
la chiesa è probabilmente il più grande proprietario immobiliare italiano…basta aiutini dai che non ne hanno bisogno
I maggiori utilizzatori del concetto di “giustizia sociale” sono gli stessi che da secoli vanno avanti sfruttando privilegi particolari, sgravi e agevolazioni. Tra l’altro è da osservare come siano i maggiori proprietari di immobili d’Italia a fronte di un versamento di tasse quasi ridicolo, nonché godono di numerose agevolazioni come documentato scrupolosamente da http://icostidellachiesa.it
Noto anche che il governatore lombardo Maroni si è già ambientato al vero proprietario della regione Lomabardia, cioè Comunione e Liberazione che dall’alto di Palazzo Lombardia tutto comanda e decide.
“Padroni a casa nostra”. Certo, ora che l’hai detto rimettiti pure nell’angolino Roberto.
W la Repubblica LAICA
PAGARE E BASTA, SENZA SE E SENZA MA !!!!!