La pastasciutta antifascista arriva alla Cascina Burattana
Nell’anno del 70esimo della Liberazione, la Storica Pastasciutta Antifascista di Casa Cervi affianca riflessione e convivialità nell'agreste contesto di Cascina Burattana. Appuntamento il 25 luglio.
Alla caduta del Fascismo, il 25 luglio del 1943, fu grande festa a Casa Cervi, come in tutto il Paese. Una gioia spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra, nella morte della dittatura. La Liberazione verrà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c’era solo la voglia di festeggiare.
A Campegine, i Cervi insieme ad altre famiglie del paese, portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro e alla “birocia” che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano prima di tutto un pasto di lusso.
L’Istituto Cervi, quasi 20 anni fa, ha voluto ricostruire quel clima di gioia a partire dall’episodio della storica pastasciutta di Campegine, riproponendo la stessa formula di ritrovo spontaneo e festoso per ricordare una data simbolica della nostra storia. La giornata si aprirà alle 18.30 con l’aperitivo e la presentazione del libro “Giovanni Pesce, per non dimenticare”. Alle 19.30 sarà la volta del coro Rebelde mentre alle 20.30 sarà servita la pasta antifascista. Alle 21.15 Massimo Aspesani e Milly Paparella leggeranno “I miei 7 figli” di Alcide Cervi e a seguire la compagnia Ferracini Mantani presenteranno lo spettacolo “Una storia d’Imelda”.
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