Piscina, tutti i problemi secondo il Pd
Continua la serie di assemblee e consigli comunali dedicati al discusso progetto della "Palestra in acqua"
Continua il dibattito sul progetto della “Palestra in acqua” di Jerago con Orago: l’intervento è sostenuto dalla maggioranza di centrodestra e avversato invece da un Comitato specifico e dall’opposizione di centrosinistra. Riceviamo e pubblichiamo il commento del Partito Democratico di Jerago con Orago
Al seguito delle dichiarazioni di Ginelli durante il Consiglio Comunale dello scorso 22 luglio e in attesa del Consiglio Comunale di venerdì 31, sentiamo la necessità di fare chiarezza su alcuni punti. In primo luogo ci sembra imperativo ricordare al sindaco che il disprezzo che Ginelli rimarca di continuo verso il Partito Democratico in particolare e i partiti in generale è ipocrita al punto dal rasentare il ridicolo. In primo luogo perché è grazie alla coalizione con il PD – i cui militanti si permette di insultare – che ricopre la carica tanto agognata di Vice Presidente della Provincia. Poi, fatto ancor più grave (e illustrativo della passione del sindaco per confondere e male informare i cittadini), si ostina a rimarcare un civismo che non gli appartiene. Infatti, a differenza della minoranza a suo avviso PD ma per la gran parte effettivamente “civica”, il nostro Sindaco è un esponente del NCD.
Lo stesso discorso vale per un’altra affermazione spesso richiamata dal Primo Cittadino: il voto alle scorse amministrative viene presentato come un “referendum” sul progetto della piscina ora portato avanti con forza dalla maggioranza, che dopo aver sforato di gran lunga i tempi che aveva indicato, ha inflitto una vigorosa sferzata procedendo con l’approvazione di progetto esecutivo e bando in tutta fretta, nonostante l’assenza di documenti vincolanti quali l’autorizzazione paesaggistica. Urgenza che tra l’altro non riusciamo a spiegarci, eccetto per l’imminente messa a regime della stazione unica appaltante che toglierebbe all’Amministrazione piena libertà sul bando di gara. Semplicemente assurdo poi continuare a definire le votazioni un referendum sulla piscina. I dettagli – come la profondità di 1.30 della vasca grande o i numeri quantomeno ottimistici degli accessi con cui la maggioranza dichiara la sostenibilità economica dell’opera – non erano di certo noti alla popolazione che non poteva essere nelle condizioni di valutare una promessa ai tempi molto fumosa.
Ma, soprattutto, i voti ottenuti dalla maggioranza sono largamente inferiori al 50% del corpo elettorale del nostro Comune e non garantirebbero autonomamente il quorum per un fantomatico referendum sulla piscina. Che, infatti, non c’è mai stato. Come non c’è mai stato un confronto con i cittadini, come richiesto da noi e minoranza da moltissimo tempo. Ridicolo poi quanto affermato dal Primo Cittadino sull’assemblea pubblica sulla piscina da noi organizzata: non sarebbe venuto perché – a suo dire – invitato solo a seguito di un intervento sulla stampa in cui lamentava di non essere stato contattato. Ma lui in realtà era stato invitato e la sua segretaria chiamando il segretario del PD in risposta all’invito aveva indicato che Ginelli non avrebbe potuto presenziare per altri impegni ma che qualcuno della maggioranza ci sarebbe stato! Invece poi la maggioranza si è sottratta all’unico momento di confronto con i cittadini fino ad ora organizzato.
A mesi di distanza, invece, il Sindaco contesta addirittura chi è intervenuto durante la serata: un esperto di gestione di piscine che ci ha aiutato a stimare i costi della struttura – data l’assenza ai tempi di alcun studio di fattibilità – diventa un privato concorrente. Ma come faceva a essere a così sicuro il Sindaco che dichiarava il 22 di non sapere nemmeno se fossero state presentate delle offerte, che tale gestore fosse un concorrente e non ad esempio tra i partecipanti al bando di gara?
Parlando di bando, Ginelli ha cercato di sminuire la scelta di disertare il Consiglio del 14 luglio, a quanto pare facendone una “questione di principio” contro il “modo di fare della minoranza” che ne aveva chiesto, come suo legittimo diritto, la convocazione. Presa di posizione smentita dai fatti: a differenza di quanto dichiarato alla stampa (ovvero che si sarebbe dovuto aspettare il primo “Consiglio utile”) il Sindaco ha riconvocato la seduta saltata per il 31 luglio, cedendo di fatto alla richiesta della minoranza. Cosa è cambiato dunque per far abbandonare al Sindaco il suo tanto rivendicato principio che non si fanno Consigli solo per interrogazioni e mozioni della minoranza? L’unica differenza che noi riusciamo a trovare è che il bando di gara che la minoranza chiedeva di ritirare ora, a differenza del 14 luglio, è scaduto.
Infine, non possiamo dimenticare che le promesse elettorali relative all’altra “grande opera” dell’Amministrazione Ginelli (il poliambulatorio Daccò) sono state pienamente disattese: si parlava di innumerevoli posti di lavoro, medicina di base h24, privato convenzionato. Nulla di ciò è stato. Invece, resta una concessione – a nostro avviso – troppo favorevole al gestore privato! Programma poi che impegna l’amministrazione a realizzare una classica piscina, mentre a detta del Sindaco la Palestra in acqua è una struttura diversa che si focalizza su altri tipi di attività come la riabilitazione. Anche su questo si erano espressi i cittadini?
La speranza ora è che nel Consiglio Comunale del 31 luglio il Sindaco risponderà finalmente in merito alle tante problematiche, invece che strumentalmente tirar fuori ad arte delle lettere anonime ricevute dalla Fondazione lasciando sottintendere che siano opera di minoranza o PD. Si parli piuttosto della lettera per nulla anonima del Comitato che a differenza di quanto sostenuto dal Sindaco chiede a lui e alla Fondazione un confronto, lettera a cui nessuno ha mai ritenuto di rispondere.
PD di Jerago con Orago
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