La vendemmia arriva in anticipo e sarà più abbondante
La raccolta delle uve è già cominciata in Franciacorta. Sono le Chardonnay per la produzione di spumanti, le prime ad essere raccolte in tutta Italia
Foto Facebook Franciacorta
La vendemmia 2015 sarà ricordata per uno storico anticipo che la classifica come la più precoce da almeno un decennio, con il grande caldo che ha segnato la fase maturazione delle uve. È quanto afferma la Coldiretti che ha fissato l’appuntamento per, giovedì 6 agosto, in un’azienda agricola del bresciano, in Franciacorta, per l’inizio della vendemmia delle uve Chardonnay per la produzione di spumanti, le prime ad essere raccolte in tutta Italia. A seguire toccherà all’Oltrepò pavese, alla collina di San Colombano, al Mantovano, alle altre aree Bresciane, alla Bergamasca e alla Valtellina.
Le prime stime sulla vendemmia appena partita, secondo un monitoraggio della Coldiretti regionale, la produzione dovrebbe crescere tra l’8 e il 10 per cento rispetto al 2014, con una resa finale di circa 1 milione e 400 mila ettolitri. Grazie al sole e alle alte temperature dell’ultimo mese, che hanno favorito la maturazione dei grappoli, si prospetta un’annata di ottima qualità.
In Valtellina e nel Bresciano, gli addetti ai lavori contano di raccogliere circa il 20 per cento in più di prodotto rispetto alla scorsa campagna. Situazione analoga in provincia di Bergamo, mentre aumenti più contenuti si attendono per il Mantovano (+10%) e per la collina di San Colombano (+5%). Quantità sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno per il Pavese.
Con l’inizio della vendemmia in Lombardia – stima la Coldiretti regionale – si attiva un motore economico che guarda sempre più oltre confine, con l’export che da solo vale circa 280 milioni di euro. Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svizzera, Canada e Giappone i mercati principali, ma si stanno aprendo spazi anche in Cina, Messico e Australia.
La vendemmia coinvolgerà tremila imprese, concentrate soprattutto nelle province di Pavia, Brescia, Mantova, Sondrio, Bergamo e Milano, per un totale di 21 mila ettari di superficie vitata. L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro – stima la Coldiretti regionale – a circa 30 mila persone in Lombardia.
A livello nazionale – secondo la Coldiretti – si prevede con una produzione stimata in aumento di almeno il 5 per cento rispetto allo scorso anno, per un totale atteso di circa 44 milioni di ettolitri, con ottima qualità. Per un settore che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e occupa 1,25 milioni di persone.
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