L’album delle figurine “salva” l’antica fortezza
Per portare avanti il progetto di recupero del principale monumento, la Cittadella, il FAI si è inventato un sistema curioso, che ha funzionato
L’album delle figu finanzia i lavori per riscoprire un pezzo di città. Parliamo di Alessandria, in Piemonte, grazie ad una iniziativa nata dentro all’impegno del FAI (Fondo Ambiente Italiano) per salvare e riscoprire anche dal punto di vista turistico la Cittadella, grande complesso militare del Settecento che rappresenta il cuore storico della città, nata appunto come presidio armato.
Sfruttando un po’ la passione per la storia dei luoghi che accomuna tanti italiani (basti pensare al successo delle immagini d’epoca postate nei vari gruppi Facebook locali), Comune e delegazione del FAI hanno lanciato appunto una raccolta di figurine, con tanto di album: “Alessandria com’era, com’è e come sarà”. «Ci sembrava un’idea intelligente per riavvicinare i giovani alla propria città, coinvolgendo, però anche gli adulti» hanno spiegato i promotori, che hanno puntato a solleticare la curiosità dei più giovani (la passione per le figurine non tramonta mai) ma anche quella dei genitori o dei nonni: «Nelle immagini ritratte infatti potranno ritrovare quei luoghi dove giocavano da bambini, o scorgeranno i loro genitori o i loro nonni passeggiare in una piazza. Nello stesso tempo le foto dell’Alessandria attuale, rimarranno ai più giovani diventando così un giorno, un vero e proprio album di ricordi della città» –
L’operazione è andata decisamente bene: è nata una vera passione per le figu e – complici anche i momenti di scambio celo-celo-manca – sono state vendute 50.000 bustine di figurine. Con i soldi raccolti il FAI ha acquistato un tagliaerba, due decespugliatori e 100 litri di miscela, che ora vengono affidati – è un altro aspetto interessante del progetto – ai detenuti del locale penitenziario, che vengono impegnati (uscendo dal carcere in permesso) per i lavori di piccola manutenzione delle aree verdi della cittadella, dell’area giochi per i bambini, del roseto di San Michele e soprattutto per la lotta contro l’ailanto. Il problema principale della cittadella è proprio la presenza della pianta infestante, che ha invaso gran parte dell’area verde del sito, che s’intrufola nelle mura (ma persino sui tetti) e le “sbriciola” con le radici.
Una storia interessante, di creatività per sostenere i progetti, in una città che negli ultimi cinque anni ha dovuto fronteggiare una crisi economica gravissima, passata dal fallimento del Comune (caso rarissimo) causato dalle manovre audaci dell’amministrazione in carica negli anni Duemila. Se n’è usciti (vedi qui) con molto rigore nella spesa pubblica comunale, molti sacrifici da parte dei cittadini e anche un pizzico d’inventiva per fara andare avanti comunque la città.
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