Trasporto pubblico, rischio aumenti del 10%
Previsti tagli di 12 milioni al trasporto pubblico lombardo. L'assessore Sorte: "Sarà l'armageddon". Legambiente: "Paghiamo così i regali a Pedemontana e Brebemi"
Un aumento dei biglietti del 10%. E’ questo il rischio per il 2016 paventato dall’assessore lombardo alla mobilità, Alessandro Sorte, per il sistema di trasporto pubblico lombardo. Secondo i calcoli del Pirellone, su un totale di tagli quantificato in 74 milioni di euro, 12 toccheranno alla Lombardia. Ma critiche arrivano dalle associazioni ambientaliste.
“SARA’ L’ARMAGEDDON” – Il 23 ottobre scorso, durante un convegno sul sistema di trasporto lombardo, l’assessore lanciò per la prima volta l’allarme. «Se il Governo non rivedrà la propria politica di tagli al trasporto pubblico siamo pronti a rispondere con iniziative forti e senza precedenti», annunciò Sorte usando parole molto chiare: «tra qualche mese, soprattutto sulla gomma, succederà l’armageddon». Poco più di un mese dopo, però, all’annuncio non è seguito altro se non il calcolo dei possibili aumenti: +10%.
GLI AUMENTI – E così dal 1 gennaio i prezzi per i biglietti di bus e treni rischiano aumenti considerevoli. «La falcidia dei contributi al trasporto pubblico locale ha scippato alle Regioni italiane 74 milioni di euro sul Fondo nazionale del Tpl -ha spiegato Sorte- e per la Lombardia questo vuol dire 12 milioni in meno nella gestione del servizio ferroviario e sulla gomma». Per questo motivo «se non ci saranno segnali concreti dell’esecutivo in controtendenza» per il 2016 c’è «la possibilità concreta» che le tariffe del trasporto pubblico locale lievitino del 10 per cento.
“PAGANO I PENDOLARI I REGALI A PEDEMONTANA E BREBEMI” – Molto critiche, però, le associazioni ambientaliste. «Non è da escludere che il Governo abbia tagliato le risorse venendo a conoscenza del fatto che la Regione ha destinato 20 milioni l’anno per tre anni per coprire i buchi di Brebemi, priva di traffico» attacca Dario Balotta di Legambiente, che punta anche il dito sul fatto che la regione «come ente proprietario di Pedemontana abbia avvallato le sue spese pubblicitarie per mezzo milione di euro o abbia finanziato altre decine di milioni per la gratuità dei pedaggi fino al prossimo anno». Proprio per questo il Cigno Verde chiede che le iniziative shock annunciate da Sorte si traducano nella «liberalizzazione dei trasporti pubblici» e nella «rimozione dei dirigenti del settore trasporti della Regione per i continui disservizi» senza andare invece a «colpire i pendolari con pesanti aumenti delle tariffe» per finanziare «progetti autostradali costosi e fallimentari».
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