Il pg Manfredda: “Chi sa qualcosa di Lidia Macchi parli”
Dopo l'arresto di Stefano Binda il magistrato ha depositato oggi la richiesta di archiviazione per Giuseppe Piccolomo. E ha fatto alcune dichiarazioni
«Coloro che ritengono di avere informazioni utili, troveranno la nostra porta sempre aperta. La finalità del processo è quella di accertare la verità, qualunque essa sia». Il pg Carmen Manfredda rivolge un appello a chiunque possa dare informazioni utili, dopo 29 anni, sull’omicidio di Lidia Macchi.
Il magistrato si è recata oggi, mercoledì’ 27 gennaio, a Varese, per depositare la richiesta di archiviazione nei confronti di Giuseppe Piccolomo, l’uomo che era stato indicato come il principale indagato per il delitto avvenuto il 5 gennaio del 1987 a Cittiglio.

(Il pg Manfredda davanti al tribunale di Varese)
Il deposito della richiesta di archiviazione è avvenuto proprio questa mattina in Tribunale, dopo che la dottoressa Manfredda ha contemporaneamente partecipato all’udienza per un’altra terribile vicenda: la morte di Marisa Maldera, prima moglie di Giuseppe Piccolomo. Il procuratore generale si è opposta alla chiusura delle indagini sulla vicenda.
Tornando a Lidia Macchi, il magistrato ha confermato che l’inchiesta prosegue e che saranno sentite altre persone. Ha ricordato che la legge impone alla pubblica accusa di cercare anche le prove dell’innocenza dell’indagato e che è stato fatto quanto necessario per esplorare questa ipotesi. Infine ha ammesso che la pressione mediatica sul caso è molto forte e richiamato tutti, anche la stampa, al senso di responsabilità e al rispetto dei ruoli.
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