“La pianura padana ha un problema: la paura del vuoto”
Padania Classics è il progetto che ha raccolto quegli elementi tipici della macro regione del Nord Italia. Un viaggio tra ecomostri, curiosità e grandi classici
Tutto, nel nord Italia, parte da un grande fastidio: il vuoto. Un prato non è uno spazio verde, è uno spazio vuoto con un cartello con scritto a caratteri cubitali “spazio libero”. Un muro non è semplicemente un muro, è uno spazio vuoto in cui si può appendere una pubblicità. Anche in mezzo ad una rotonda deve esserci qualcosa. E’ questa la Padania che Filippo Minelli ed Emanuele Galesi hanno documentato nel loro progetto Padania Classics.
«Il nostro atlante dei classici padani non vuole documentare solo le brutture del territorio -dice Filippo Minelli a Gallarate, durante un appuntamento di Filosofarti dedicato agli architetti- ma intende semplicemente realizzare una ricerca visiva per identificare i classici padani nel campo dell’estetica, dell’architettura e dei comportamenti umani». Una mappatura quasi antropologica che ha permesso di identificare i tratti ormai identitari del territorio dalla necessità di svettare sempre più in alto fino all’invasione di sushi, centri scommesse e compro oro passando per «il grande mistero delle palme artificiali, che sono solo qui». Ma di qualunque cosa si tratti, tutto qui è accomunato da una caratteristica: il senso di grandezza.
«Nella pianura padana tutto dev’essere grande -continua Minelli- e non è infatti un caso che questo territorio si faccia chiamare Macro Regione». E così, in questo progressivo allargamento, le città hanno fagocitato lo spazio che un tempo le divideva con immense periferie e zone industriali: una persona si sveglia nella sua casa di periferia, va a lavorare in una zona industriale, va a cenare in un centro commerciale e alla fine a ballare in mezzo ad altri capannoni «tutto, rigorosamente, in auto».
Quello di Padania Classics è un viaggio molto complesso che è nato (e continua a vivere) sul web con una pagina Facebook dedicata alla raccolta delle immagini e un sito che oggi è una vera antologia di questi classici padani (potete consultarlo cliccando qui). Ma non solo. «Da questo lavoro ora è nato anche un libro -continua Filippo Minelli- che è il primo volume in grado di farti odiare te stesso, il tuo passato e anche il tuo futuro» perché «il paesaggio, molto semplicemente, siamo noi».
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La Pianura Padana (e l’alto milanese in primis) hanno un problema: sono stati devastati dagli speculatori del cemento e dagli evasori fiscali il tutto con il benestare implicito di molti comuni e giunte.
Ormai è tardi , il peggio è che non vedo una fine a tale speculazione e creazione del brutto. Alle piazze del Brunelleschi e del Bernini, alle viste dei poeti e degli scrittori abbiamo sostituito Outlet, centri commerciali e capannoni. Il fetish del consumismo becero in Lombardia è sempre in auge.