‘Ndrangheta, 28 arresti in Lombardia
Sgominata nuovamente la locale di Mariano Comense delle famiglie Muscatello e Medici. Droga, estorsioni, usura e riciclaggio al centro dell'inchiesta della Dda
Ancora una locale di ‘ndrangheta sgominata dalla Dda di Milano e ancora una volta Mariano Comense nel mirino degli investigatori. Questa volta sono 28 le ordinanze di custodia cautelare in carcere chieste dal sostituto procuratore Alessandra Dolci e dal collega Marcello Tatangelo e tra questi ben 11 di loro sono affiliati all’organizzazione criminale ormai non più identificabile con la sola Calabria.
Tutto parte sempre da lì, il Crimine (ovvero la struttura che sta in cima all’organizzazione piramidale ndranghetistica) è sempre giù ma gli affari si fanno altrove. Al nord le ramificazioni continuano ad espandersi nonostante i duri colpi perpetrati dalla direzione distrettuale milanese.
Questa volta a finire nella rete degli investigatori è la locale di Salvatore Muscatello, vecchio boss 81enne già arrestato e condannato con l’operazione Infinito ma che ha ancora un’ascendente sugli affiliati. Estorsioni, usura e traffico di droga (200 i chili di sostanze stupefacenti sequestrati al gruppo criminale) le principali fonti di approvvigionamento. Montagne di soldi che venivano reinvestiti in imprese dalla faccia pulita, usate come lavatrici e infine divorate dal gruppo che vi ebtrava con un piede e finiva per sedersi al tavolo decisionale.
Tra gli arrestati ci sono anche esponenti della famiglia Medici, in rotta di collisione con i Muscatello perchè chiedevano di prendere il comando del gruppo. Uno di loro, Giuseppe Medici, è colui al quale è stato sequestrato e poi confiscato il locale Re Nove a Rescaldina, sulla strada Saronnese, oggi diventato osteria sociale La Tela (leggi la storia) e teatro di molte attività a favore della legalità.
Non solo. Tra gli arrestati torna il nome di Alessio Meneghini, imprenditore già coinvolto nell’inchiesta San Marco della Procura di Busto Arsizio e dei carabinieri di Saronno perchè – insieme a Diego Tripepi – effettuava le false revisioni ai veicoli dalla sua officina di Mozzate, la Formula 1 Gomme, al confine con la provincia di Varese.
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