Moschee, Monti: “La legge resta in vigore, vittoria del buon senso”
Secondo il consigliere della Lega "la Corte Costituzionale ha salvato la parte più importante della legge, che rimane vigente nei suoi punti essenziali"
In merito alla pronuncia da parte della Corte Costituzionale sulla legge di Regione Lombardia in materia di luoghi di culto, è intervenuto il consigliere regionale della Lega Nord, Emanuele Monti.
“È bene fare chiarezza – spiega Emanuele Monti – la Corte Costituzionale ha salvato la parte più importante della legge, che rimane vigente nei suoi punti essenziali. L’incostituzionalità, infatti, è stata dichiarata solo in quella parte che non era di competenza regionale. Nello specifico è stata bocciata la norma relativa alle confessioni religiose, senza intesa con lo Stato, che prevedeva l’ulteriore adempimento del passaggio attraverso una commissione regionale che avrebbe dovuto valutare la sussistenza di determinati parametri. La Corte ha poi dichiarato incostituzionale, per gli impianti di videosorveglianza, il vincolo del parere della questura e degli organi di sicurezza.”
“La Consulta – prosegue Emanuele Monti – ha invece salvato i fondamenti più importanti, ovvero quelli che riguardano il piano comunale, le attrezzature religiose, l’obbligo della VAS, la rigida previsione di parcheggi, le infrastrutture, le distanze da altri luoghi di culto e gli oneri di urbanizzazione a carico dei proponenti. Ma soprattutto via libera alla possibilità di referendum comunale sui luoghi di culto e quindi sulle moschee.”
“Vogliamo ribadire infine che queste norme valgono per tutte le religioni e non c’è nessun intento discriminatorio da parte del legislatore regionale. Bisogna però ammettere, e purtroppo le tragedie degli ultimi mesi lo confermano, che esistono situazioni particolarmente problematiche che non possono più essere ignorate e strutture dove, sotto la scusa della libertà religiosa, si svolgono attività che con la religione hanno ben poco a che vedere. Non è solo una vittoria della Lega Nord, ma soprattutto del buon senso: è nostro dovere – conclude Emanuele Monti – fare tutto il possibile perché Milano, e le altre città della Lombardia, non diventino nuove Bruxelles.”
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