Primarie, ecco lo scenario nel centrodestra a Gallarate
Sta emergendo la candidatura di Roberto Borgo. Forza Italia studia la situazione. I dubbi della Lega
A Milano si è deciso e ora si apre la partita delle primarie del centrodestra. A Busto e a Gallarate, su due fronti molto diversi: a Gallarate ad oggi il dibattito è girato intorno ad un solo nome speso ai tavoli di coalizione, quello del leghista Andrea Cassani.
Ora con le primarie la sfida si gioca in campo aperto: tatticismi sì, ma presto arriverà l’ora delle carte scoperte, se è vero che la consultazione del popolo di centrodestra dovrà tenersi in un periodo tra il 20 marzo e il 10 aprile. La Lega ha già anticipato tutte le sue riserve sullo strumento, considerato inaffidabile: il nome del carroccio (speso fin qui) è quello di Andrea Cassani, si vedrà se verrà gettato nella competizione delle primarie.
C’è Luca Gnocchi di Fratelli d’Italia, ma il suo nome è ancora in forse: il segretario provinciale Fabio Fedi – insieme all’altro ex An, Luca Ferrazzi – sono stati i più tiepidi sulle primarie, la risposta a questo punto dovrebbe passare da una decisione – tempi brevi, si dice – del livello nazionale. Nel frattempo uno dei due circoli cittadini – quello guidato da Tiziano Fracchia – ha espresso una posizione molto dura sulla scelta fatta a Milano e calata su Gallarate.
C’è poi la candidatura di peso di Roberto Borgo, ex leghista “storico”, ex consigliere comunale, molto attento e attivo a quanto accade nel campo del centrodestra: l’ufficializzazione del nome potrebbe arrivare a giorni. Borgo sarebbe il candidato di una «esperienza civica» che da tempo si vagheggia e che è sostenuta tra gli altri da Ncd e da ex leghisti: al tavolo cittadino di coalizione Donato Lozito è sempre stato il più freddo sulla candidatura di Cassani e stava lavorando da tempo per arrivare ad una nuova aggregazione. «Io le primarie le avevo proposte un anno e mezzo fa come soluzione migliore» dice Lozito.
La candidatura Borgo potrebbe aver pesato sulla dura posizione assunta dalla sezione cittadina della Lega Nord. No alle primarie «strumento inadatto ed esposto a possibili brogli», ma anche no alle primarie perché rischierebbero di vedere vincitore proprio l’ex leghista considerato dissidente e inviso alla sezione. Più vaga un’altra ipotesi di candidatura che pesca nell’area della Lega, quella dell’ex senatore Luigi Perruzzotti, esponente storico del carroccio, trapiantato a Somma ma di solide radici gallaratesi (nell’ala destra della coalizione potrebbe non essere sgradito, anche per ragioni di storia famigliare).
E Forza Italia? La scelta dei forzisti – per un decennio egemoni in città – avrebbero un peso significativo, è ovvio: con un candidato proprio o appoggiando altri? Per ora il segretario Moreno Carù esclude una mossa allo scoperto degli azzurri: «La linea rimarrà quella attuale: non abbiamo portato candidati al tavolo fino ad oggi perché abbiamo riconosciuto il diritto di altri di esprimere la candidatura».Che sia tattica o meno, si vedrà, per ora la posizione è questa. Resta l’apprezzamento per la scelta delle primarie fatta a livello provinciale e regionale.
Nel centrodestra viene ripetuto che l’interesse primo è «mandare a casa Guenzani», ma c’è la coscienza che i tempi stringono e che c’è il rischio che la ricerca di un candidato condiviso tra tutti si tramuti in una guerra di logoramento, che logora chi la combatte ma soprattutto rischia di essere controproducente di fronte agli elettori. Lo dice anche Carù: «Ci interessa una figura che sia in grado di tenere unita la coalizione, per battere Guenzani, unico vero obbiettivo che dobbiamo garantire, oltre naturalmente a quello di una coalizione unita in grado di governare. E sappiamo che non arriviamo da cinque anni di governo come a Varese e Busto: dopo cinque anni di opposizione sarà più difficile».
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