Sala piena a Borsano per il primo confronto tra i candidati
Salone Aurora "sold out" per i cinque candidati sindaco, anche se molti tra il pubblico erano addetti ai lavori. Toccati molti temi di quartiere dall'inceneritore al problema dell'integrazione
Sala piena, ma molti erano addetti ai lavori, a Borsano venerdì sera per il primo confronto tra i candidati sindaco di Busto Arsizio. La serata, moderata dai giornalisti Marco Linari e Andrea Aliverti, è stata la prima occasione pubblica in cui i cinque contendenti (Emanuele Antonelli per il centrodestra, Gianluca Castiglioni per il centrosinistra, Luigi Genoni dei 5 Stelle, Andrea Brasca del Movimento per Busto e Alberto Rossi di Busto a Sinistra) si sono trovati uno accanto all’altro ma senza farsi del male (politicamente parlando, si intende).
Dopo una breve presentazione da tre minuti a testa sono state poste le domande concordate che hanno toccato temi molto sentiti dalla comunità borsanese. Riguardo al futuro dell’area dell’inceneritore tutti sono partiti dall’assunto che l’impianto di termovalorizzazione deve essere chiuso entro il 2017 e che serve un piano industriale serio per garantire il lavoro e il trattamento a freddo dei rifiuti. A differenziare le proposte dei candidati solo il luogo in cui dovrà nascere la famosa fabbrica dei materiali: solo Antonelli ha detto espressamente che «la superficie di Borsano deve essere bonificata e trasformata in un parco e che l’impianto va costruito altrove».
La seconda domanda ha riguardato il futuro della Cascina Burattana, luogo molto caro ai borsanesi e non solo. Castiglioni ha proposto di annetterla al vicino Parco Altomilanese per farla rientrare in un progetto più ampio di riqualificazione. Alberto Rossi ha proposto di ripartire dall’associazione Cascina Burattana che già se ne occupa da tempo con un progetto di agricoltura biodinamica. Brasca ha proposto di affittarla all’associazione per 99 anni mentre Antonelli ha condiviso il progetto di recupero dell’amministrazione uscente che vuole farne una scuola agraria. Il 5 Stelle Genoni ha detto di voler partire dal progetto del politecnico, presentato qualche anno fa, partendo dall’associazione Cascina Burattana.
Sul futuro del Parco Altomilanese gli aspiranti sindaci hanno puntato sulla sicurezza (Antonelli, Brasca e Genoni), su un aumento della piantumazione e dei controlli ambientali (Rossi e Brasca hanno chiesto centraline più numerose e più moderne) e sul coinvolgimento dei volontari con Castiglioni che ha sottolineato come il parco debba tornare ad essere centrale per Busto «e non un adempimento burocratico».
Le ultime due domande hanno toccato la questione della diminuzione delle iscrizioni di alunni alle scuole elementari e medie del quartiere ma su questo tema tutti i candidati hanno sottolineato che le proposte per aumentare l’attrattività di questa scuola devono arrivare dalla dirigenza della scuola sul piano dell’offerta formativa ma anche dagli abitanti del quartiere che devono proporre modi per renderle attrattive, e il tema dell’integrazione degli stranieri e degli spazi di socializzazione che mancano al di fuori della parrocchia.
Su quest’ultimo tema i candidati hanno espresso una posizione comune sottolineando che è necessario far crescere le associazioni che già ci sono, dotare di spazi pubblici altre realtà che vorranno unirsi. L’integrazione, inoltre, per Brasca deve passare da un maggior coinvolgimento degli stranieri, magari organizzando iniziative su base etnica che favoriscano il dialogo tra le culture.
I candidati si sono, poi, misurati con le domande del pubblico (più di una ha riguardato la questione lavoro e giovani) che hanno toccato i temi più svariati e con un piccolo gioco messo a punto dagli organizzatori in cui ogni candidato poteva porre una domanda ad uno degli avversari.
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