La dignità di una cassetta di frutta, raccontata in uno spot
Impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro, gli studenti della IVF dell'artistico Frattini hanno girato uno video per invitare a riflettere sul riutilizzo delle cose. Un'esperienza esaltante
![Il riuso narrato dagli studenti del Frattini](https://staging.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/05/il-riuso-narrato-dagli-studenti-del-frattini-538625.610x431.jpg)
“Il progresso nasce dalla CREATIVITÀ che permette di non ripetere sempre gli stessi errori”.
Creatività ma anche voglia di scoprire e di impegnarsi. Il compito affidato alla IVF del liceo artistico di Varese ha raggiunto un risultato decisamente superiore alle aspettative. Merito dei ragazzi ma anche dell’idea di partenza che li ha costretti a tirar fuori il meglio di sé.
Siamo al liceo Frattini, sezione multimediale. L’alternanza scuola lavoro li costringe a confrontarsi con il mondo produttivo. L’ambito scelto dai docenti non è semplice: il riuso.
La sensibilità ambientale cresce e il problema degli scarti e dei rifiuti impegna le comunità a trovare soluzioni adeguate ed ecosostenibili. I ragazzi, diretti dalla docente multimediale Maria Concetta Favazza, e dalla collega di scienze Silvia Ravaldini approfondiscono l’argomento.
Poi vengono portati al “Centro Re Mida” di Gavirate dove per una mattina girano, curiosano nel laboratorio creativo del Chiostro, toccano, sperimentano. I ragazzi si divertono a inventare sculture con i materiali di scarto presenti: la cappella del Brunelleschi, le torri gemelle prima dell’attentato a New York.
La fantasia corre, si sbizzarrisce. Poi si torna in classe per dare corpo al progetto.
Gli studenti si dividono a gruppi: obiettivo è quello di narrare una storia che faccia leva sulle corde del senso civico ma in modo lieve. Pensano a una trama: una storia semplice ma di impatto. Dopo un po’ di discussioni individuano l’argomento: il riscatto sociale di un uomo semplice che stimola il figlio a dare il meglio di sé adattando e sfruttando ciò che ha a disposizione.
Individuato a grandi linee il copione, i ragazzi si organizzano: chi fa i testi, chi le scenografie, chi il casting, chi si occupa di liberatorie e permessi, chi di promozione e marketing. Nella seconda fase c’è chi cura le inquadrature, chi fa la regia, chi sistema i dialoghi, chi trucca gli attori.
Coordinati e precisi, gli studenti arrivano al giorno del primo “ciak”: il padre Gianluca ( il vicepreside Ermanno Morosi) ha una bottega di ortofrutta ( il negozio Dall’Ova ). Con le cassette avanzate costruisce una libreria per il figlio Marco che studia. Una vita di impegno e attenzione dove il ragazzo assimila i valori positivi. Una volta laureato, Marco apre uno studio di design. Tra i primi oggetti che mette in produzione con successo, una libreria sulla falsariga di quella che gli costruì il padre con i materiali di scarto.
« La parte più delicata è stata trovare gli attori – ci spiegano – Dovevamo individuare tre persone, di cui due fratelli che rappresentassero il giovane che studia e l’uomo realizzato. Alla fine abbiamo ingaggiato un nostro compagno e suo fratello maggiore».
Le riprese sono state fatte grazie alla consulenza di Handlebar Video Production che ha aiutato i ragazzi a scegliere le inquadrature, a sistemare le luci e poi nella post produzione.
Lo spot pubblicitario verrà presentato ufficialmente il prossimo 19 maggio a Villa Recalcati durante la fase conclusiva del progetto “Green school”.
« Siamo molto contenti dell’esperienza fatt. È stata divertente e crediamo che possa aiutare a sensibilizzare i giovani su questo delicato tema»
Per questo, gli studenti della IV F del Frattini hanno anche pensato alla campagna di promozione : intanto il nome “WoodBox” ( che è il filo conduttore) e collegati il logo e poi la campagna social: Facebook, Instagram e poi anche Youtube.
« Vedere i nostri sforzi, le nostre idee e l’impegno riassunti in quel video è davvero entusiasmante – assicurano i giovani filmare – Certo, abbiamo lavorato tantissimo e il risultato è uno spot che dura un minuto… Ma ne è valsa la pena».
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