Lunga vita alla mela poppina
Piantati 17 alberi, uno per ogni nuovo nato nel piccolo paese della Valcuvia. Obiettivo: non perdere un’antica varietà di frutta
Non solo l’aspetto ambientale, quella “simbiosi” di cui parla il sindaco del paese, Cesare Moia, nel descrivere l’evento della nuova piantagione di mele: tante piante quanti sono stati i piccoli venuti al mondo negli ultimi 3 anni, così da coinvolgere bambine e bambini di oggi a diventare uomini e donne rispettosi dell’ambiente di domani.
C’è anche l’aspetto culturale nella piccola – ma grande negli intenti – manifestazione avvenuta a Orino, in Valcuvia, sabato scorso: in quelle 17 piantine, una per ogni nuovo nato, messe nel terreno con badile e annaffiatoio si combatte la battaglia della biodiversità: ripristinare cioè la presenza di un’antica varietà di mele che un tempo da queste parti era molto diffusa e che per una serie di motivi stava scomparendo.
Questo fino a qualche anno fa, quando l’amministrazione s’è interessata della cosa ed ha cominciato a coinvolgere i residenti sul progetto di “adottare” un albero di questa qualità.
Detto fatto. E da oggi ogni piccolo bimbo del paese avrà la sua pianta da andare a trovare, bagnare ed accudire di tanto in tanto.
Non appena avranno attecchito, e seguendo le regole delle stagioni, le piante verranno innestate con l’antica varietà, così da mettere in salvo per i posteri la sopravvivenza di un sapore che rischiava di andare perduto.
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