Pochi soldi, tutti d’accordo sulla fusione “ma decideranno i cittadini”
Accordo bipartisan licenziato in un consiglio comunale fiume con 18 punti approvati all'unanimità
Il 30 Aprile 2016 il Consiglio Comunale di Cassano Valcuvia ha discusso 18 punti all’ordine del giorno, tutti approvati all’unanimità. E’ ormai da tempo che le sedute di Consiglio trovano un’ampia approvazione trasversale, segnando una forte collaborazione tra maggioranza e minoranza.
Le contrapposizioni interne oggi cedono il passo alla necessità di trovare un equilibrio economico-finanziario che negli ultimi anni pare un obiettivo difficile da raggiungere: da una parte assistiamo a progressive erosioni dei trasferimenti dello Stato (-53% negli ultimi 6 anni per il nostro Comune), dall’altra a una crescente contribuzione da parte delle nostre casse al Fondo di Solidarietà per i Comuni in dissesto finanziario ( della componente IMU è stato trattenuto nel 2015 il 38 %, pari ad euro 39.000 – della componente TASI è stato trattenuto nello stesso anno il 63%, pari ad euro 31.000).
Questo scenario rischia ormai di tradursi in una diminuzione dei servizi forniti ai cittadini, ed in una maggiore e crescente difficoltà a mantenere un equilibrio tra politiche sociali e azioni di rilancio e investimento.
«Si capisce allora che il voto unanime del Consiglio Comunale ha anche lo scopo di dare un forte messaggio a tutta la popolazione di Cassano e non solo: oggi più che mai occorre guardare oltre le contrapposizioni – scrivono in una nota congiunta il vicesindaco Enrico Semeraro e il capogruppo della minoranza Carlo Mastrovito . Di fronte a tutte queste considerazioni, dunque, un Consiglio Comunale responsabile e rispettoso dei propri elettori e cittadini non può che unire le proprie energie: tra i punti approvati nell’ultima seduta vi è la richiesta della Commissione Servizi Associati di poter avviare una consultazione popolare finalizzata a decidere se e con chi avviare progetti di fusione, istituto ormai necessario per garantire un futuro alle nostre Amministrazioni».
Il tema della fusione riparte in valle sui presupposti economici, più che squisitamente politici. Già al centro di una consultazione elettorale che disse “n0” (dicembre 2013) fa all’ipotesi di aggregare Cassano Valcuvia insieme ad altri comuni del comprensorio, la fusione torna al centro del dibattito politico-amministrativo di valle.
Sulla questione non più tardi di qualche giorno fa il sindaco di Rancio Valcuvia intervenne fermamente in risposta alle ipotesi aggregative trattate dalla stampa locale.
«Una scelta puramente democratica – concludono i consiglieri – e svincolata da pressioni politiche: l’impulso e la partecipazione diretta ad un procedimento sino ad oggi rimesso nella sua fase iniziale ai soli organi politici. Nelle prossime settimane inviteremo pertanto i nostri cittadini ad esprimere il proprio parere in merito, e a prendersi la giusta responsabilità in un processo decisionale che li vedrà coinvolti in prima persona e fattivi protagonisti nella vita amministrativa del nostro Ente».
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