
Allontanati sei richiedenti asilo dal centro di accoglienza
Il provvedimento è stato attuato questa mattina dopo mesi di richiami e qualche momento di tensione col personale della cooperativa. Il vicepresidente Salis: "Si rifiutavano di rispettare le regole"

Questa mattina, lunedì, è stata comunicata a sei richiedenti asilo ospiti nel centro di Magenta “La Vincenziana”, l’ordinanza della Prefettura di Milano che revoca il programma di accoglienza per comportamenti lesivi alla vita della comunità. Dopo aver consegnato il pocket money per il mese di giugno, come previsto a norma di legge, gli operatori del centro hanno invitato gli ospiti a lasciare la struttura. Il rifiuto opposto da alcuni di loro ha reso necessario l’intervento degli agenti della polizia.

La cooperativa Intrecci, dal luglio 2014, gestisce nel pensionato “La Vinceziana”, in via Casati 4 a Magenta, un centro di accoglienza per richiedenti asilo nell’ambito della convenzione con la Prefettura di Milano. La struttura dispone di un centinaio di posti.
«Il provvedimento della Prefettura è un atto spiacevole ma che purtroppo era diventato inevitabile, considerati i gravi e reiterati comportamenti aggressivi nei confronti degli operatori e degli altri richiedenti asilo di cui queste persone si erano rese responsabili nonché il loro ostinato rifiuto ad accettare le proposte previste dal programma. Ora continueremo a lavorare con gli altri ospiti in quel clima di rispetto e fiducia che caratterizza da sempre la vita del centro di Magenta e che sono premesse indispensabili per un favorevole processo di integrazione, che noi tutti auspichiamo», ha commentato il vicepresidente di Intrecci, Mario Salis. Comportamenti che non sono mai sfociati nella violenza fisica ma che rischiavano di compromettere la convivenza con gli altri profughi e la sicurezza del personale impegnato nella gestione del centro.
La cooperativa, oltre al centro di Magenta, gestisce anche due strutture in provincia di Varese: a Venegono Superiore e a Busto Arsizio, dove ospita una ventina di richiedenti asilo a Casa Onesimo. Da qualche tempo, inoltre, ha attivato anche la gestione di alcuni appartamenti messi a disposizione dalle parrocchie, in collaborazione con la Caritas, dove opera una sorta di seconda accoglienza per i richiedenti asilo che hanno trascorso qualche mese nelle strutture più grandi e che hanno imparato l’italiano: «Questo sistema facilita certamente l’inserimento dei richiedenti asilo nelle comunità locali dove possono anche mettersi a disposizione per lavori di pubblica utilità – ha aggiunto Salis – un sistema meno invasivo e pesante che è stato reso possibile anche dall’appello di Papa Francesco alle parrocchie perchè mettessero a disposizione proprietà della Chiesa a favore dell’accoglienza».
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