Il voto: una scelta responsabile

Dal 1993 in non voto non è sanzionato. Resta il fatto che nel nostro ordinamento insieme con il diritto è chiaro anche il dovere civico dei cittadini di recarsi alle urne

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Dal 1948, la Costituzione costituisce il punto di riferimento dell’ordinamento democratico italiano anche quando, col passare del tempo, gli orientamenti politici sembrano non collocarsi più all’interno dei principi e dei valori tradizionali.

L’ art. 48 della Costituzione riconosce il diritto di voto quale diritto civile, proprio del cittadino.

Il diritto di voto è il principale diritto politico, nel senso che consente ai cittadini di partecipare attivamente alla vita politica e alla formazione delle decisioni pubbliche e di esprimere in tal modo la sovranità popolare ossia l’autogoverno del popolo.

Il voto è il baluardo della democrazia.

L’esercizio del voto va inteso anche come un dovere civico, ai sensi dell’art. 48 citato, sebbene l’astensione dal voto politico non sia più sanzionata

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Vale la pena ricordare che per coloro che non si recavano a votare alle elezioni politiche, senza giustificato motivo, l’ordinamento  prevedeva due tipi di sanzione: l’iscrizione in apposito elenco che veniva esposto per trenta giorni all’albo comunale e la menzione “non ha votato” per un periodo di cinque anni sui certificati di buona condotta rilasciati per gli usi di legge (art. 115 T.U. della legge elettorale – D.P.R. 30/03/1957 n.361 del 1957).

L’ esistenza di tali sanzioni ha contribuito a diffondere fra i cittadini il senso di obbligatorietà del voto come tratto fondamentale della cultura politica post-repubblicana e l’interiorizzazione del senso del dovere civico.
La progressiva disapplicazione della norma si è conclusa nel 1993, con l’approvazione della nuova legge elettorale (Dlgs 20/12/1993 n.302), attraverso la sostituzione dell’espressione ” obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi” con la dizione “il voto è un diritto per tutti i cittadini” e con l’abrogazione dell’art.115 predetto.

L’art. 48 della Costituzione, tuttavia, continua a definire l’esercizio del voto un dovere civico.
In concreto, il dovere di votare e il diritto di voto possono essere intese come le facce di una stessa medaglia, in quanto non è possibile esercitare il diritto di voto senza percepire il voto stesso come dovere etico del buon cittadino, che nutre con le proprie azioni legittime i valori tutelati dalla Costituzione, partecipando attraverso l’ esercizio del voto alle scelte politiche, fondamentali, per la Comunità.

C.C.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2016
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