Furti e bullismo, fermata la banda della piscina Manara
Erano diventati il terrore dei clienti delle piscine all'aperto. Almeno una dozzina i furti di telefoni, tablet e soldi ricostruiti dai carabinieri di Busto Arsizio che stanno anche ricostruendo alcuni episodi di bullismo
Erano diventati il terrore dei clienti delle piscine all’aperto della Manara, in questo periodo presa d’assalto da famiglie e giovani in vacanza dalla scuola. Una “banda” di 4 ragazzi molto giovani, agiva all’interno dell’area delle “piscine” sita in via Luciano Manara dove da qualche tempo si erano verificati episodi di furto di oggetti personali (telefonini, computer, tablet e denaro contante) e di bullismo.
I Carabinieri di Busto Arsizio hanno messo la parola fine alle azioni della banda della piscina. Quattro giovanissimi tra i 18 e i 25 anni sono stati denunciati per i reati di furto e ricettazione. Si tratta di due marocchini (di Castano Primo e Magnago), di un italiano residente a Busto Arsizio e di un 25enne senegalese, anch’egli residente in città.
Almeno una dozzina i furti ricostruiti e addebitati al gruppetto che agiva scardinando le serrature degli armadietti posti nel locale adibito a spogliatoio. I furti sarebbero avvenuti negli ultimi giorni e, grazie ad un’indagine lampo che si è avvalsa delle immagini registrate dai sistemi di videosoroveglianza. L’intera refurtiva è stata recuperata e restituita agli aventi diritto (perlomeno a quelli identificati e che hanno sporto denuncia).
Gli stessi carabinieri stanno inoltre proseguendo le indagini non solo per verificare la responsabilità dei giovani in relazione ad ulteriori precedenti analoghi reati, ma anche rispetto a possibili atteggiamenti di “spavalderia” (o bullismo) di cui gli stessi potrebbero essersi resi responsabili all’interno della medesima piscina nei confronti di alcuni coetanei (a cui non si esclude possano aver “chiesto” denaro o altri oggetti). Nei giorni scorsi infatti erano giunte numerose segnalazioni di una “banda” che infastidiva – talvolta anche “pesantemente” – i frequentatori della piscina, senza che cio’ consentisse ai carabinieri ed ai responsabili della stessa di individuarli nell’immediato.
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