Lo scoiattolo è tornato a casa
Dopo 4 anni, la proprietà del famoso raviolificio di Lonate Ceppino, ritorna nelle mani dei fondatori: le famiglie Belletti, Guerra e Di Caro
La proprietà del raviolificio Lo scoiattolo spa, azienda alimentare di Lonate Ceppino, ritorna dopo 4 anni nelle mani dei fondatori, ovvero le famiglie Belletti, Guerra e Di Caro. Nel maggio del 2012, Quadrivio, società di private equity, aveva acquisito il 42% del raviolificio, tra i primi tre produttori italiani di paste fresche di altissima qualità. L’operazione era stata fatta in vista di un potenziamento del management interno e per trovare sbocchi su nuovi mercati internazionali. (nella foto, da sinistra in basso: Ebe Serri, Valentina Guerra, Umberto Belletti. Da sx in alto: Giancarla Belletti, Giuseppe Guerra, Massimiliano Di Caro, Matteo Di Caro, Aquilino Di Caro e Annamaria Belletti).
In una nota, la famiglia – perché in realtà i tre fondatori sono imparentati tra di loro – fa sapere che la decisione di riscattare le quote detenute dal fondo Quadrivio è stata fatta nonostante ci fossero offerte di acquisto dell’intera società da parte di investitori stranieri. Particolare, quest’ultimo, che non stupisce perché Lo scoiattolo è un’impresa in salute. In questi anni è cresciuta del 30%, mantenendo inalterata la propria politica aziendale e raggiungendo un fatturato di circa 30 milioni di euro, di cui il 70% destinato alle esportazioni, con un Ebitda (margine operativo lordo, indice di redditività di un’impresa) superiore al 10%.
«Gli investimenti nella struttura produttiva – continua la nota – la grande dedizione del comparto ricerca e sviluppo e le strategie di comunicazione, tempestive e smart grazie alla scelta dei canali digitali, hanno permesso all’azienda di affermarsi come brand di riferimento, intraprendendo e perseguendo un percorso vincente».
Nell’ultimo biennio si è confermato produttore leader nel settore della pasta fresca liscia e ripiena, sia a livello nazionale che internazionale, puntando fortemente sul comparto dell’healthy food in grande crescita in tutti i mercati. Scelta molto apprezzata dal mercato, tanto che l’azienda ha ricevuto la segnalazione del noto chef “salutista” Marco Bianchi, affermato divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, che tra i cibi sani da consumare ha consigliato proprio le gustose creazioni del raviolificio di Lonate Ceppino.
Quella dello scoiattolo è una classica storia di capitalismo familiare italiano, con un passaggio generazionale – attualmente siamo alla terza generazione in azienda- riuscito. Naturalmente l’attribuzione dei ruoli strategici nella società è stata fatta pescando all’interno della famiglia, l’aspetto più delicato in storie di questo genere. Nel caso dello Scoiattolo si sono valorizzate però le competenze, affinate nel corso dei quattro anni di presenza e confronto con i di manager di Quadrivio. Il passaggio generazionale in azienda è un momento cruciale, soprattutto in un contesto economico generale complicato dalla globalizzazione e dalla crisi. Un tema che è stato al centro dell’ultima assemblea annuale del Gruppo giovani imprenditori di Univa.
La presidenza dello Scoiattolo spa è stata affidata a Umberto Belletti, l’uomo che iniziò questa bella avventura imprenditoriale, mentre il genero Aquilino Di Caro ricoprirà il ruolo di Ceo. Massimiliano Di Caro, nipote di Belletti e figlio di Aquilino, sarà il direttore generale, mentre a suo fratello, Matteo Di Caro, è stata affidata la direzione commerciale estero. A dirigere lo stabilimento sarà invece l’altro genero, Giuseppe Guerra. Ben rappresentate le quote rosa della famiglia: le due figlie del fondatore, Giancarla Belletti e Annamaria Belletti, ricopriranno rispettivamente i ruoli di direttore amministrativo e finanziario. Alla nipote Valentina Guerra spetterà il ruolo chiave delle risorse umane, ovvero la direzione del personale.
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