Alfabetizzazione dei bambini immigrati, la giunta conferma il progetto

Era stato avviato nella primavera scorsa, prevede delle classi di transizione per i bambini che mostrano difficoltà d'inserimento per ragioni linguistiche

scuola stranieri

Il Comune di Gallarate, con la nuova giunta di centrodestra, conferma l’investimento sull’integrazione dei minori stranieri, in ambito scolastico: 43mila euro lo stanziamento, approvato dalla giunta Cassani oggi pomeriggio, a favore del progetto di alfabetizzazione Nai (Nuovi arrivati in Italia), già avviato sperimentalmente lo scorso anno e operativo effettivamente dalla primavera (vedi qui).

Per tutto l’anno scolastico 2016/17, saranno 55 i ragazzi stranieri iscritti alle scuole di Gallarate che beneficeranno di lezioni a loro dedicate. L’obiettivo è favorirne una più rapida integrazione e agevolare il regolare corso del programma scolastico, nelle classi nelle quali sono iscritti.

Il progetto Nai è fortemente voluto dai dirigenti scolastici e dalle famiglie: l’obiettivo è far sì che il percorso di studio dei bambini non subisca rallentamenti, mentre viene agevolato l’inserimento dei nuovi arrivati.

Gli alunni saranno prelevati alla mattina nelle loro rispettive scuole (il solo trasporto costerà al Comune 7.700 euro) e portati alla “De Amicis” dove seguiranno le lezioni a loro dedicate. Faranno poi ritorno nelle loro classi. Questo per evitare di isolarli, ma anzi per aiutarli ad apprendere più velocemente l’italiano e perciò a inserirsi nel minor tempo possibile nella nuova realtà.

«Abbiamo seguito – spiega Isabella Peroni, assessore alla Pubblica istruzione – le indicazioni dei docenti, accelerando i tempi per potere partire a settembre. Lo sforzo economico a carico del Comune è importante e ci aspettiamo buoni risultati. Alfabetizzare nel modo corretto e più rapido i bimbi stranieri da poco arrivati nel nostro Paese, significa soprattutto andare incontro alle esigenze dei loro compagni italiani».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 03 Agosto 2016
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