Dopo giorni a scavare il soccorso alpino torna a casa
I soccorritori lombardi sono stati impegnati fin dalle prime ore dell'emergenza per scavare tra le macerie. Ecco il bilancio della loro operazione
Stanno rientrando adesso i soccorritori del CNSAS Lombardo impegnati in questi giorni nelle operazioni di protezione civile nel Centro Italia colpito dal terremoto. Hanno lavorato fianco a fianco con i colleghi del Soccorso alpino e speleologico giunti da tutta Italia e con le altre strutture operative della protezione civile impegnate nell’emergenza, in uno scenario di mura crollate, strade e comunicazioni interrotte, persone ancora da salvare, da aiutare perché ferite e persone senza vita, mentre si registravano continue scosse.
Il CNSAS Lombardo ha operato nella zona di Amatrice. Le prime due unità cinofile, specializzate nella ricerca di dispersi sotto le macerie, sono partite da Caiolo (Sondrio) a poche ore dal sisma, mercoledì 24 agosto, portate a destinazione dall’elicottero di AREU. A seguire, nella mattinata di giovedì 25 agosto, le cinque Delegazioni del CNSAS Lombardo (V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, IX Speleologica e XIX Lariana) hanno inviato altri 26 soccorritori per supportare le operazioni di ricerca dispersi: medici, infermieri, operatori e tecnici di soccorso alpino, tecnici di soccorso speleologico, tecnici esperti in operazioni di disostruzione, tecnici di elisoccorso, direttori delle operazioni di soccorso e coordinatori di ricerca.
Il primo e il secondo giorno le attività si sono concentrate nel centro storico di Amatrice, dove si è proceduto con il supporto delle unità cinofile alla ricerca e al recupero di feriti e persone decedute. Venerdì invece l’area d’azione si è allargata alle numerose frazioni di Amatrice, situate in prevalenza in zone montuose difficili da raggiungere via terra attraverso una rete viaria compromessa dal sisma. I tecnici del CNSAS, con l’ausilio degli elicotteri del Corpo Forestale dello Stato, hanno perlustrato 38 borghi per verificare lo stato dei luoghi e censire la popolazione residente. In tali operazioni hanno anche distribuito medicinali, beni di prima necessità e assistenza sanitaria, riportando i dettagli delle ricognizioni alla struttura nazionale di protezione civile.
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