Brugnone (Pd): “La soluzione per la gestione dei profughi è lo Sprar”

La riflessione del consigliere comunale democratico sulla vicenda dei profughi di via dei Mille, al centro di una protesta contro i gestori della struttura. Indica la via del sistema pubblico di accoglienza

consiglio comunale busto arsizio massimo brugnone

Anche il giovane consigliere del Pd Massimo Brugnone interviene sulla vicenda delle proteste da parte dei richiedenti asilo di via dei Mille. Lo fa dal suo blog con una lunga riflessione scaturita da una visita ai profughi in questione e dall’esempio che viene da casa Onesimo, l’altra faccia della medaglia dell’accoglienza in città. Ecco cosa scrive Brugnone.

Il “problema” e il tentativo di una soluzione sta prima di tutto nella professionalità di chi gestisce i centri d’accoglienza. Per aiutare i profughi ci vogliono professionisti. Per aiutare persone che sono state torturate, che scappano da una guerra, che hanno abbandonato la propria famiglia, ci vogliono psicologi, educatori, professionisti. Per aiutare chi ha un carattere grintoso e irascibile, ci vuole chi sa ascoltarlo, capirlo, tranquillizzarlo. Per dar qualcosa da fare a un ragazzo tenace che ha voglia di riscatto, ci vuole qualcuno capace di offrirgli la possibilità di fare quel qualcosa.

Ecco che l’attenzione si deve spostare allora dai profughi (dei quali tutti quanti, spero, capiamo più o meno la situazione) a chi prende in carico la gestione. E la gestione di via De Mille in questi anni è stata pessima. L’attenzione da parte della politica locale è stata inesistente. I controlli da parte di chi doveva verificare, probabilmente, nulli.

Se leggiamo in sintesi le richieste di questi ragazzi sono due: carta d’identità (per poter essere in regola), cambio della cooperativa che “gestisce la loro vita”. Ed ecco il nodo cruciale (e il motivo per cui invito a leggere l’articolo su Casa Onesimo).

Il problema non sono i 35 euro a rifugiato. Il problema sono come vengono spesi questi 35 euro a rifugiato. Via Dei Mille ci deve insegnare che non può e non deve bastare un letto, un bagno e un qualche cibo dato. Questo è ciò che serve a sopperire a un’emergenza, ma la Politica deve guardare lontano. Deve progettare il lungo periodo. Non deve solo affamare gli affamati, deve costruire percorsi formativi che facciano diventare le persone cittadini.

Ripartiamo con responsabilità e professionalità

Ho già scritto troppo. L’argomento è lungo e complesso e queste mie parole sono solo l’inizio di un percorso non solo di riflessione, ma soprattutto d’azione. Bene l’attenzione del Sindaco. Bene l’attivarsi per le Carte d’Identità. Bene voler chiedere al Prefetto di cambiare la gestione del centro di via Dei Mille. Adesso, però, non sbagliamo più. Non possiamo più permetterci una KB srl. Ma non possiamo nemmeno permetterci di fare tutto da soli. Come scritto sopra, servono professionisti. Servono competenze e strumenti. Servono tempi e spazi.

Studiamo le soluzioni migliori, le strade da percorrere (una potrebbe essere quella dello Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ma facciamolo in fretta. Non possiamo più permetterci di far finta di niente. E’ ora che la Politica si assuma le sue responsabilità.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Settembre 2016
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