Demolire il conventino? L’assessore fa dietrofront
Paola Magugliani al centro delle polemiche per aver ipotizzato la demolizione dell'edificio di corso Matteotti ma ora specifica: "Ho solo detto che la Fondazione Cariplo non finanzierà il recupero". Critiche dai 5 Stelle
L’intervista rilasciata dall’assessore alla Cultura Paola Magugliani alla Prealpina, nella quale ha paventato l’abbattimento del conventino di via Matteotti, ha sollevato un prevedibile vespaio di polemiche e prese di posizione da parte di architetti come Giovanni Ferrario e anche di consiglieri comunali come Claudia Cerini del Movimento 5 Stelle.
Il primo, che era già intervenuto in difesa della ciminiera di via Pisacane all’interno del cantiere della Coop, ha addirittura paragonato in maniera provocatoria l’amministrazione Antonelli all’Isis che distrugge i simboli dell’architettura mondiale mentre la consigliera 5 Stelle commenta così: «Ci opporremo a tale decisione nelle sedi istituzionali chiedendo anche conto dell’attuazione della convenzione con la ditta Soceba S.p.a, stipulata a novembre 2015, che prevede lavori di ristrutturazione strutturali per 900.000 euro al Conventino a carico della società come trasmutazione degli oneri urbanistici dei parcheggi non realizzati in piazza Vittorio Emanuele II. È ora di invertire la tendenza e impedire il continuo abbattimento del patrimonio comune solo perché non ritenuto finanziariamente remunerativo. Gli uomini sono fatti anche di spirito che l’arte e la cultura possono alimentare, non solo di denaro».
Ma l’assessore ci tiene a raddrizzare il tiro di quell’intervista e – sollecitata da Varesenews – precisa: «Sono intervenuta incidentalmente nella questione conventino perchè mi sono occupata della ricerca di fondi per il suo restauro – spiega – ad avere titolarità in materia è l’assessore ai Lavori Pubblici Alberto Riva col quale c’è piena sintonia. Alla Prealpina ho solo detto che dalla Fondazione Cariplo è arrivata una risposta negativa alla possibilità di accedere ai fondi per il restauro perchè ritengono sia un edificio troppo compromesso. Mi sono permessa, inoltre, di riportare il pensiero di alcuni architetti che hanno proposto una demolizione parziale dell’edificio e la richiesta dei residenti della via che da anni attendono la rinascita di questa zona e vorrebbero una soluzione in tempi brevi».
L’assessore, infatti, sta lavorando da qualche tempo al recupero di alcune opere di valore artistico e culturale come il conventino, le cancellate liberty del Mazzucotelli e l’affresco della notte al primo piano di Villa Tosi: «L’ipotesi era di partecipare a due bandi distinti: uno per il conventino e uno per le ville Liberty ma dalla Fondazione hanno fatto capire che per il primo non c’è grande speranza di ottenere fondi mentre per i ferri del Mazzucotelli e l’affresco di Villa Tosi le possibilità di ottenere una buona cifra sono molto più alte». Per il conventino, inoltre, c’è ancora una partita tutta da giocare con la Soceba che sta costruendo in piazza Vittorio Emauele e via Solferino: qui ci sono in ballo almeno 800 mila euro più Iva da investire proprio in via Matteotti.
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