Accam, anche i dipendenti di Europower sono preoccupati

I 60 lavoratori impegnati nella gestione dell'impianto di incenerimento di Borsano che chiedono ai soci di valutare la proposta che sarebbe arrivata da una società americana

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Dopo la lettera dei dipendenti diretti di Accam ora sono quelli di Europower a scrivere per chiedere maggiore attenzione all’aspetto industriale e occupazionale della questione riguardante il futuro dell’inceneritore. I lavoratori  della società che gestisce il termovalorizzatore (una sessantina) chiedono di elaborare un piano che tenga conto anche del loro futuro.

 

Per molti, forse troppi mesi, i dipendenti di Europower hanno assistito in silenzio, ma con animo preoccupato, all’evolversi delle vicende legate al futuro di ACCAM confidando, in veste di cittadini, nel lavoro dei propri rappresentanti eletti, certi che questi potessero giungere in tempi brevi e con senso di responsabilità ad una rapida soluzione che non impattasse sul tessuto economico del territorio e non danneggiasse le famiglie in esso presenti.

All’Assemblea dei Soci del 10/10/2016 abbiamo invece assistito all’ennesimo, inconcludente e confusionario incontro tra i Sindaci dei comuni azionisti di ACCAM. Possibile che dopo più di due anni di presentazioni di numeri e scenari ancora non sia chiaro l’impatto che la chiusura di ACCAM avrebbe sui bilanci dei comuni e soprattutto su noi lavoratori? E naturalmente non ci riferiamo solo ai dipendenti di ACCAM, gli unici citati nei vari incontri e negli scenari proposti di continuità aziendale e che ora sembrano venir dimenticati anche loro dalla politica, ma anche a noi dipendenti Europower e a quelli di tutto l’indotto generato da un sito produttivo come Accam, dimenticati e mai menzionati come cittadini e lavoratori di serie B.

Pur essendo consapevoli che la società Europower SpA, di cui siamo dipendenti e che gestisce il Termovalorizzatore di proprietà di ACCAM SpA, ha in essere un contratto di gestione dell’impianto non a tempo indeterminato ma con scadenza nel 2021, poniamo all’attenzione dei Sindaci Soci e dell’opinione pubblica che un’interruzione anticipata di tale contratto comporterebbe innanzitutto la cessazione di un servizio per il quale quasi 60 persone sono state assunte ed impiegate e che si ritroverebbero anticipatamente senza occupazione ed un futuro certo, senza possibilità di rimpiego vista la chiusura totale del sito produttivo.

Inoltre la rescissione del contratto prima dei termini comporterebbe, nonostante le penali previste, una grave crisi economica finanziaria per la stessa società Europower con il conseguente rischio di perdita di ulteriori posti di lavoro, sempre nel territorio. Possibile che voi amministratori del territorio, non solo di Accam, siate così miopi e senza alcun progetto di politica industriale e del lavoro?

Abbiamo accolto con entusiasmo la notizia comparsa sui giornali dell’interessamento di probabili investitori, anche se stranieri, per il sito produttivo di Accam, ma anche in questo caso gli amministratori oltre che miopi hanno fatto finta di essere anche sordi, pur di proseguire nel loro piano di chiusura.

Troviamo assurdo che questi così detti Amministratori (ma che più che “amministrare” , depauperano risorse economiche, tecniche e lavorative) possano anche solo pensare di poter chiudere (anche in barba a Decreti Nazionali – vedi quello del 5 ottobre 2016) uno dei maggior siti produttivi del territorio con tutte le conseguenze sociali ed economiche collegate ad una scelta che sarebbe, a nostro avviso (come tecnici), non basata su reali considerazioni tecniche ed economiche, bensì influenzata dagli effetti populisti che essa avrebbe nei confronti di un elettorato disinformato.

Confidenti in una più attenta e responsabile valutazione della scelta che i Comuni Soci saranno chiamati a prendere in data 27/10/2016 ci auguriamo che questa possa salvaguardare la vita lavorativa e personale dei vostri cittadini in primis e di tecnici altamente specializzati che fino a questo momento hanno permesso di non trovarsi in situazioni di “emergenza rifiuti” come ampiamente documentato in altri parti d’Italia. La RSU approva e appoggia la presente lettera aperta dei dipendenti Europower ai Sindaci Soci ed ai cittadini dei loro Comuni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Ottobre 2016
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