Carla e le mani nuove: il trapianto resta l’unico caso al mondo
Il San Gerardo si prepara a replicare l'operazione eseguita sei anni fa alla paziente di Gorla Maggiore. Un intervento che le ha cambiato la vita
Prima dell’11 ottobre 201, la vita di Carla Mari era in salita. Una setticemia aveva provocato la necrosi di mani e piedi. Un destino difficile l’attendeva finchè una luce si accese: all’Ospedale S. Gerardo di Monza, il dottor Massimo Del Bene, Direttore dell’unità di chirurgia plastica e della mano, le propose il trapianto di entrambe le mani. Un’operazione mai eseguita prima. Carla non ebbe dubbi: meglio tentare.
Così lo specialista eseguì il trapianto utilizzando le cellule staminali mesenchimali autogene per evitare il rigetto. Si trattava di cellule prelevate dal midollo osseo della donna, amplificate nel numero nel laboratorio di terapia cellulare “Stefano Verri”, all’interno dell’ospedale San Gerardo, e infine congelate in attesa del trapianto.
L’operazione riuscì perfettamente e, a distanza di sei anni, oggi Carla può raccontare una storia diversa, una vita in cui, gradualmente, ha ottenuto conquiste importanti: «la possibilità di fare attività manuali impensabili prima del trapianto, come ad esempio impastare la pizza o svolgere piccoli lavoretti di bricolage e le statue in argilla che tanto ama» afferma MB News, il giornale di Monza Brianza: « La mia vita dopo l’intervento è cambiata completamente rispetto alle protesi – ha spiegato Carla ai microfoni di MB News – Per arrivare a fare ciò che faccio oggi ho dovuto lavorare tanto, e ad ogni traguardo ho guadagnato un po’ di autostima in più. Rispetto a sei anni fa oggi è tutto un altro pianeta».
Carla Mari torna a fare notizia dopo che il dottor Massimo Del Bene si prepara a eseguire il secondo trapianto di mani: il paziente è un giovane di 29 anni che ha perso entrambi gli arti superiori a causa di una scarica elettrica ad alto voltaggio.
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