La riforma costituzionale e le sfide del futuro

Il comitato per il sì organizza per il 14 ottobre alle 21 una serata dedicata al referendum costituzionale, interverrà Vincenzo Salvatore professore di diritto dell'Unione Europea all'Università dell'Insubria

Referendum costituzionale

Il comitato “CastiglioneSì” organizza venerdì 14 ottobre alle ore 21, al Castello di Monteruzzo, una serata dedicata al referendum costituzionale con un incontro dal titolo “La riforma costituzionale e le sfide del futuro“. Interverranno Vincenzo Salvatore, professore ordinario di diritto dell’Unione Europea all’Università degli Studi dell’Insubria, e il vice direttore di Varesenews Michele Mancino.

Il comitato “CastiglioneSì” argomenta così la sua posizione a favore della riforma: «il 22 dicembre del 1947 l’Assemblea Costituente approvava la Costituzione della Repubblica Italiana. A quasi 70 anni di distanza, dopo anni di discussione e in un contesto storico completamente mutato, viene chiesto al Popolo italiano di aggiornare la seconda parte della Costituzione, confermando attraverso il quesito referendario la “Riforma Costituzionale” votata dal Parlamento. La riforma, che coinvolge solo alcuni articoli della seconda parte della Costituzione, si è resa necessaria per rispondere alle sempre più pressanti necessità dei cittadini in fatto di semplificazione ed efficienza istituzionale».

«Ispirandosi alle grandi democrazie europee si è voluto dare al parlamento strumenti che potessero dare risposte tempestive e adeguate alle esigenze di una società moderna, inserita in un contesto globale in veloce e continua trasformazione. Con la riforma Costituzionale si elimina il bicameralismo perfetto; la Camera sarà la sola a legiferare e a dare la fiducia al Governo. Il Senato, che sarà costituito da 100 membri eletti tra i sindaci e i consiglieri regionali, rappresenterà le autonomie territoriali e si occuperà del rapporti tra Stato, Autonomie territoriali ed Europa. Questo ruolo di rappresentanza senza alcuna indennità aggiuntiva. Inoltre la “riforma” cancella dalla Costituzione le Provincie e il Cnel, si pongono tetti agli stipendi e alle spese dei consigli regionali. Ancora si interviene per rafforzare gli strumenti di democrazia diretta: si facilita la presentazione e la discussione delle leggi di iniziativa popolare, viene rivisto lo stru- mento referendario che diventa più incisivo, si introduce l’istituto del referendum propositivo o di indirizzo».

«C’è molto altro in questa riforma che è una risposta ad un sistema politico e istituzionale che non funziona, inadeguato ad accompagnare i cambiamenti politici che noi cittadini reclamiamo da anni. Per questi motivi un gruppo di cittadini di Castiglione ha deciso che sia giunto il momento di provare a cambiare migliorare il nostro paese e di cogliere questa occasione promuovendo in modo deciso le ragioni del Sì al referendum».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Ottobre 2016
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