Addio alla ciminiera dietro al Borri, iniziato l’abbattimento
Inutili gli appelli per salvare la struttura all'interno del cantiere della nuova Coop. L'architetto Ferrario: "Avevamo inoltrato la richiesta per farla diventare bene culturale. E' una vergogna"

La ciminiera all’interno del cantiere della nuova Coop di via Mameli/via Pisacane sta sparendo, mattone dopo mattone.
Alla fine gli appelli di molte personalità della cultura di Busto Arsizio non sono bastati a fermare l’abbattimento della costruzione in mattoni rossi, una delle ultime rimaste nella città che una volta veniva chiamata “Manchester d’Italia” proprio grazie alla presenza di numerose fabbriche e altrettante ciminiere.
La demolizione è iniziata e l’architetto Giovanni Ferrario, che da tempo ne chiedeva la tutela come bene architettonico, ha postato una foto sulla sua pagina Facebook commentando l’avvenimento:
Nonostante le ripetute segnalazioni agli Enti coinvolti e l’inoltro di un documento formale per ottenere la sua salvaguardia in quanto BENE CULTURALE, documento sottoscritto da parte di numerose personalità legate alla Cultura di Busto Arsizio (e non solo), questa è il riguardo che si ha verso la storia della nostra città: VERGOGNA!!!!
Così scrive il professionista bustocco che, insieme ad altri colleghi e a personaggi della cultura cittadina, si era battuto appellandosi ai costruttori e all’amministrazione affinchè la struttura venisse risparmiata dalle ruspe.
Nulla da fare, anche questo simbolo della città industriale annoverata tra i motori economici d’Italia e d’Europa sparisce per fare spazio all’ennesimo supermercato, anch’esso al centro di molte critiche perchè andrà a modificare un altro simbolo di Busto, il suo viale Duca d’Aosta dove sorgerà una rotonda per agevolare lo scorrimento del traffico veicolare, a beneficio della struttura commerciale.
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