Aree omogenee: “ È tempo di avviare la sperimentazione”
Luca Paris, che ha posto la questione all'attenzione dell'agenda politica, replica alla posizione del leghista Longhin
Luca Paris, consigliere provinciale del PD, ritorna sulla questione delle aree omogenee replicando alle parole di Giuseppe Longhin:
«Ho letto le dichiarazioni del consigliere Longhin riguardo alla mozione da me presentata per l’istituzione delle zone omogenee sul territorio provinciale. Ricordo che queste ultime rappresentano aree di ambito territoriale più ristretto rispetto a quello della Provincia, caratterizzate da maggiore omogeneità, appunto, dal punto di vista economico, produttivo e sociale. Tali realtà possono costituire una nuova formula attraverso la quale stabilizzare forme di cooperazione intercomunale, finalizzate al raccordo delle politiche di governo dello sviluppo eco-sostenibile del territorio, di sostegno alla crescita, di tutela dell’identità e di promozione di una porzione del territorio provinciale, coinvolgendo piccoli e grandi comuni nell’ambito di riferimento. Tutto questo senza privare gli enti locali degli strumenti per lo sviluppo delle gestioni associate (per esempio, la gestione di servizi in convenzione, le unioni o fusioni tra i comuni) ma, anzi, concorrendo a definire un perimetro coerente all’interno del quale sviluppare l’associazionismo tra comuni ed un proficuo rapporto con la Provincia (per esempio, la delega alla stazione unica appaltante di gare in forma aggregata da parte dei comuni della zona omogenea; o la delega ad appositi uffici, istituiti in ambito provinciale, per la ricerca di finanziamenti ad hoc, destinati a progetti condivisi dagli enti dell’area).
Considero positivo che Longhin sia stato tra i promotori, nella passata legislatura, della previsione nello statuto provinciale delle zone omogenee. Ma adesso bisogna adoperarsi per la loro costituzione e il loro funzionamento, in favore prima di tutto dei tanti piccoli e piccolissimi comuni di cui é composta la nostra Provincia, che hanno oggi grandi problemi nella disponibilità di risorse economiche ed umane, con inevitabili effetti di perdita di competitività di interi sistemi territoriali, che spesso non coincidono e vanno ben oltre i confini amministrativi tradizionali dei comuni stessi.
Dopo il 4 dicembre si é aperta una fase politica tutta nuova e bene ha fatto il Presidente a chiedere dignità istituzionale per la Provincia, che significa anche poter disporre di sufficienti mezzi e risorse per poter esercitare al meglio le funzioni fondamentali che a questo ente competono, come la manutenzione di strade e scuole, la tutela dell’ambiente e del territorio, i trasporti. A queste si aggiungono ulteriori funzioni esercitate d’intesa con i Comuni, destinate alla predisposizione dei documenti di gara, stazione appaltante, monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive e molte altre ancora.
L’invito alle forze politiche é dunque quindi quello raccogliere positivamente la nuova sfida del rilancio territoriale anche attraverso la sperimentazione concreta di nuove forme di aggregazione istituzionale.
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