Il consiglio comunale “rottama” le cartelle di Equitalia

Maggioranza e opposizioni favorevoli a recepire le nuove norme nazionali per ridurre le sanzioni e agevolare la rateizzazione. Serve anche al Comune per recuperare quel che non è stato versato: si parla di milioni di euro

Primo consiglio comunale Gallarate 2016

Da una parte la necessità di recuperare una quota delle imposte e dei tributi locali non versati e dall’altra la volontà di andare incontro ai contribuenti gallaratesi, mettendo loro a disposizione la possibilità di sanare le loro posizioni debitorie riducendo le sanzioni e dilazionando i pagamenti. La “rottamazione” delle Cartelle di Equitalia è stata approvata anche a Gallarate dal consiglio comunale lunedì sera, all’unanimità.

«Abbiano l’esigenza – spiega il vicesindaco Moreno Carù – di fare entrare in cassa almeno una parte degli ingenti importi non versati all’ente dai contribuenti morosi: si parla di una cifra enorme, che supera i 15 milioni di euro. Solo incassare il 10% per cento di questa somma sarebbe un ottimo successo».

Definizione agevolata, la così detta “Rottamazione delle cartelle di Equitalia” L’amministrazione comunale ha deciso di aderire alla possibilità prevista dalla legge 193/2016, attraverso la quale, per i contribuenti che ne faranno richiesta, non sarà dovuta la sanzione contenuta in ciascuna ingiunzione fiscale notificata negli ultimi sedici anni (dal 2000 al 2016). Il cittadino può aderire “solo” su base volontaria a questa opportunità, facendo domanda di adesione entro e non oltre il 30 settembre 2017 all’ufficio Tributi a Palazzo Broletto negli orari di apertura (lunedì e mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30; martedì, giovedì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30), oppure presso il concessionario I.C.A. srl negli uffici di Via Cavour gli impiegati saranno a disposizione per qualsiasi tipo di chiarimento. La rottamazione delle cartelle sarà pubblicizzata con ogni mezzo, ad esempio già con il prossimo bollettino della Tari verrà segnalata l’esistenza di questa opportunità.

Ravvedimento operoso: il “pacchetto” votato dall’assemblea civica comprende anche questa forma di pagamento delle imposte non versate entro la scadenza naturale e non ancora accertate in via definitiva dal Comune. Un esempio: chi si è dimenticato di saldare la tassa rifiuti entro la data di scadenza, può decidere di pagare prima che arrivi la sanzione. In soldoni, con il ravvedimento, il 30% della mora scenderà a un minino dello 0,1% a un massimo del 15%, in base alla tempestività con cui in contribuente si ravvede.
Dilazionamento: fatta eccezione per le richieste di rottamazione, per tutte le altre posizioni l’amministrazione ha previsto la possibilità di dilazionare i pagamenti, fino a un massimo di 36 mesi per gli importi oltre i 50mila euro.

«La nostra linea – conclude l’assessore Carù – è chiara: ovvero incentivare la regolarizzazione fiscale, utilizzando tutti gli strumenti che ci vengono offerti dalle leggi in materia.  Essendo tutte le forme introdotte attivabili solo su iniziativa del contribuente, è bene precisare che da parte del Comune andrà comunque avanti il recupero della tasse non versate seguendo il canali tradizionali. Senza voler passare per esattori e consapevoli delle generali difficoltà economiche di molti cittadini (i provvedimenti proposti in delibera testimoniano la consapevolezza di ciò e la disponibilità ad agevolare i pagamenti di quanto dovuto), la riteniamo una questione di equità sociale e tutela nei confronti di tutti i contribuenti».

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Pubblicato il 31 Gennaio 2017
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