La guerra in Siria vista con 24 megapixel
Sala piena per la presentazione della mostra sul dramma mediorientale racconto dal fotografo Ibrahim Malla
Palmira e il petrolio dell’Isis. Le finte statue distrutte per vendere gli originali e i traffici su di un Paese martoriato dalla guerra civile. La Siria di Ibrahim Malla, fotografo della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha attirato molti curiosi all’inaugurazione della mostra “Shots on Siria”, sul dramma del paese mediorientale, dove sono stati raccontati i viaggi di documentazione di ciò che in questi anni e’ successo.
Tutto grazie ad un principio, quello della
neutralità, “che mi ha permesso di realizzare il miglior servizio della mia vita, dove sono riuscito a documentare come in una città a soli 30 chilometri da
Damasco, lamia città, la gente morisse di fame.
Per la prima volta conobbi i combattenti dell’Isis”.
“In questa occasione riuscii a rompere il ghiaccio parlando con un combattente – ha raccontato Ibrahim – . Diffidava di me, mi parlava in arabo per capire se fossi straniero e gli risposi con un accento che riconobbe. Poi gli dissi che il mio kalashnikov ha 24 megapixel ed e’ automatico, come il suo, ma fa le foto“.
Una mostra che serve per capire come questa guerra stia uccidendo non solo le persone, ma anche la storia dell’umanità che in questa regione e’ nata e ha prosperato.
“In questa lotta contro la guerra un ruolo fondamentale e’ giocato dalla Croce Rossa che è l’unico ente che sta facendo qualcosa in maniera davvero efficace per i siriani. Siamo una grande famiglia, e sono orgoglioso di farne parte”.
La mostra e’ nella sala consiliare di Villa de Ambrosis ed e’ visitabile fino a domenica 15 gennaio.
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