Il sindaco allontana la comunità musulmana da via Pacinotti

Le persone arrivate per la preghiera del venerdì hanno trovato lo spazio chiuso: "Avevo chiesto di tenere pulito il centro e i rioni, non collaborano". La comunità: "L'incontro con il sindaco era già fissato"

ramadan gallarate via pacinotti

Il sindaco Cassani fa cambiare i lucchetti del terreno comunale di via Madonna in Campagna e la comunità islamica di Gallarate si ritrova in strada, nel giorno della preghiera. È successo oggi, venerdì 17 febbraio: sul posto sono intervenuti i tecnici comunali e la Polizia Locale. Stando alle testimonianze dei fedeli arrivati per la preghiera non è stata data comunicazione preventiva: lo sgombero dell’area non ha visto comunque problemi.

La soluzione di mediazione era attiva dal 2012, di fatto l’intervento di oggi riapre il lungo capitolo della preghiera del venerdì che era stato “raffreddato” negli anni scorsi, con la scelta di concedere lo spazio di via Pacinotti: una soluzione sempre provvisoria, ma che non aveva creato particolari problemi, salvo qualche “conflitto di vicinato” nel periodo di massima affluenza per il Ramadan (la comunità usava l’area, ma in quel periodo allestiva a sue spese un tendone, nella foto).

In un giorno in cui sono roventi anche le polemiche sugli aumenti negli asili e sul commercio, l’amministrazione nel pomeriggio ha diffuso una nota ufficiale (in fondo a questa pagina) in cui spiega la scelta, rifacendosi anche alla mancanza di atti formali di autorizzazione e spiegando l’interruzione del rapporto anche con un’accusa di “non collaborazione” rivolta contro la comunità musulmana.

Sgombero comunità musulmana: “pensavamo a un disguido”

L’imam Djellil Ayed ha spiegato a VareseNews che inizialmente pensava si trattasse solo di una incomprensione e ha detto che aveva previsto un incontro con Cassani, con domanda protocollata lunedì scorso. «Il primo incontro con il sindaco era stato positivo e cordiale». Qui la posizione della comunità musulmana.

Sgombero comunità musulmana Gallarate, la posizione dell’amministrazione

«Abbiamo cambiato le serratura di accesso all’area verde di via Pacinotti per impedire che qualcuno la utilizzi abusivamente». Il sindaco Andrea Cassani spiega in questo modo l’intervento degli addetti comunali, che questa mattina hanno sostituito il lucchetto del cancello di accesso al terreno comunale situato a Madonna in Campagna, utilizzato dai musulmani della zona per la preghiera del venerdì, nel periodo del ramadan e per la festa di Rottura.

«Risulta che la concessione alla comunità islamica di quell’area risalga al 2012. Per un periodo di due settimana (dal 9 al 26 ottobre) la giunta Guenzani ne autorizzò l’accesso al venerdì, dalle 12 alle 14. Questo è il solo atto formale rinvenuto, da allora negli archivi non risulta più nulla». Insomma, documenti alla mano «da oltre quattro anni viene adoperata l’area di pertinenza del magazzino comunale (così recita la delibera della vecchia amministrazione) in maniera “impropria”».
L’intervento di oggi arriva dopo i colloqui avuti con i rappresenti islamici negli scorsi mesi. «Avevo chiesto una collaborazione>, prosegue il primo cittadino, «nel mantenimento del decoro in centro e nei rioni, oltre a proporre un loro interessamento nei confronti dei negozianti stranieri che, regolarmente, non puliscono davanti ai loro esercizi commerciali. Attendevo un segnale a testimonianza della loro voglia di collaborare che, però, non è arrivato. Di fronte ad un atteggiamento di apertura (non solo a parole) avremmo potuto iniziare a discutere di come e se proseguire nel “rapporto” in via Pacinotti».

Il “capo della giunta di centrodestra” aggiunge anche che «nessun cittadino gallaratese ha in mano le chiavi di un immobile di un terreno di proprietà comunale> e anche per questa ragione «era tempo che questo privilegio, per di più gratuito, avesse fine». E ancora: «Non abbiamo sfrattato nessuno, abbiamo cambiato le chiavi di una proprietà della collettività».
Cassani, infine, non si sottrarrà a un incontro con i portavoce della comunità musulmana: «Sono pronto e gli ripeterò le stesse cose dette nel corso del nostro primo contatto diretto. L’auspicio è che questa volta mi ascoltino».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Febbraio 2017
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