Monastero di Cairate: le aperture, le inziative culturali e i lavori fatti
Rinnovata la convenzione tra Provincia di Varese, Comune e Pro loco di Cairate per la valorizzazione del complesso monumentale del Monastero
Rinnovata la convenzione tra Provincia di Varese, Comune e Pro loco di Cairate per la valorizzazione del complesso monumentale del Monastero.
Con la proroga della convenzione, che avrà durata per tutto l’anno 2017, sono riprese tutte le attività organizzate e promosse dalla Pro Loco, guidata dal presidente Serena Gatti, al Monastero, che prevedono le aperture nei fine settimana, il coinvolgimento della scuole, le visite guidate per gli alunni, ma anche per i visitatori e turisti, le iniziative culturali e una serie di conferenze con esperti di settore relative ai beni archeologici e agli affreschi presenti nel complesso. Per quanto poi riguarda il Museo multimediale del Medioevo sono in dirittura d’arrivo i lavori di allestimenti degli spazi, nei quali si potrà ripercorrere la storia del monastero durante l’epoca medioevale. L’apertura degli spazi multimediali è prevista entro l’estate.
Occorre poi ricordare che Provincia di Varese, in questi ultimi anni, ha continuato a investire su questo importante patrimonio architettonico. Nei mesi di gennaio e febbraio, infatti, il complesso monastico è rimasto chiuso al pubblico per poter effettuare una serie di interventi di messa a norma e manutenzione straordinaria, al fine di garantire tutti i parametri di sicurezza in vista della nuova stagione culturale, che è partita proprio in questi giorni, oltre ai lavori di recupero dei rustici, così da renderli accessibili e funzionali per ulteriori attività espositive e di rilancio del complesso.
«Il Monastero di Cairate è tra i beni monumentali più imponenti di proprietà della Provincia di Varese – dichiara il consigliere provinciale alla Cultura e al Patrimonio Cristina Riva – Gestire un patrimonio di queste dimensioni non è certo semplice e per farlo occorre mettere in campo una serie di sinergie con realtà culturali del territorio. A Cairate questo è stato possibile grazie all’impegno generoso della Pro Loco, che in questi anni, sul campo, ha dimostrato di poter portare avanti, con costanza e iniziative di buon livello, questo compito». Moltissime, infatti, le iniziative culturali che hanno restituito vitalità all’intero complesso recuperato. Basti pensare ai tanti artisti che hanno portato la loro arte qui: dal jazzista Max De Aloe, alle attrici Clarissa Pari, Luisa Oneto, Claudia Donadoni. E ancora l’Orchestra da tre Soldi (nell’ambito della rassegna Jazzaltro), i concerti del Festival Musica Sibrii, i Solisti Ambrosiani, Atmosphaera Esamble con la musica antica, gli artisti della scuola d’Arte Applica del Castello Sforzesco con la mostra Codex Arboreum Maior, lo scrittore Fabio Geda.
Inoltre il Monastero è ormai punto di riferimento per un raffinato ciclo di conferenze sul tema del restauro “Restaurari” con i massimi esperti del settore e dell’arte figurata dal momento che ha ospitato con le opere di Mario Alioli, Gianfranco Tassi, Marcello Schiavo, Silvana Brandi.
«I risultati raggiunti –prosegue Cristina Riva – e gli obiettivi fissati per il futuro non prescindono da un importante lavoro di squadra tra Provincia, Comune, tecnici, professionisti archeologi, architetti, storici dell’arte e Pro Loco, una realtà quest’ultima che con i suoi trenta volontari garantisce le aperture nei fine settimana e apre le porte con passione e grande competenza ai visitatori che vogliano scoprire la storia millenaria del sito». Ma non solo, poiché la Pro loco cura anche le visite delle scuole di Cairate e non, ed è partner per le esperienze di alternanza scuola-lavoro e altri progetti didattici.
«Alla Pro Loco, ma anche al Comune e soprattutto a tutti i volontari – conclude Riva – va il mio personale ringraziamento per il loro prezioso contributo. Sono convinta che, ora che il lungo percorso di recupero e avviamento delle attività culturali è quasi giunto al termine, questo complesso potrà far leva sulle grandi potenzialità architettoniche, storiche e culturali intrinseche e diventare un importante polo di attrazione turistica della nostra provincia».
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